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Le parole della senatrice di FDI sono medievali: basta dire alle donne a che cosa aspirare

Che nel 2023 ci sia ancora qualcuno che dica alle donne a cosa devono aspirare è grave. Che una senatrice sostenga che per una ragazza la prima ambizione debba sempre essere la maternità, lo è a maggior ragione. Perché ci riporta indietro di cent’anni, quando a stabilire cosa si potesse fare – o anche solo desiderare – era il proprio genere.
A cura di Annalisa Girardi
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"Qualsiasi aspirazione tu abbia, devi ricordare sempre che hai l'opportunità di fare ciò che vuoi ma la tua prima aspirazione è quella di essere mamma a tua volta". Sono le parole di una senatrice di Fratelli d'Italia, Lavinia Mennuni, pronunciate durante un'ospitata a un talk show su La7. Il messaggio è questo: le donne possono fare ciò che vogliono, ma per prima cosa devono pensare a fare dei figli. Essere madre (dopo essersi sposate, sia chiaro) deve diventare la loro prima ambizione e ogni madre dovrebbe passare il messaggio alle proprie figlie, così che a 18 anni la prima ambizione sia quella di mettere su famiglia.

Che nel 2023 ci sia ancora qualcuno che dica alle donne a cosa devono aspirare è grave, soprattutto considerando che gli uomini sono sempre stati liberi di scegliersele da soli, le loro ambizioni. Ma che una senatrice sostenga che per una diciottenne il primo pensiero debba essere quello di fare un figlio, lo è a maggior ragione. Perché ci riporta indietro di cent’anni, quando a stabilire cosa si potesse fare – o anche solo desiderare – era il proprio genere.

Per anni le donne sono state viste all'interno della società solo in funzione della capacità di procreare e di prendersi cura della famiglia. Ora basta.

Ovviamente non c’è nulla di sbagliato a voler fare della famiglia e della maternità il proprio principale obiettivo di vita. Ma dopo decenni di battaglie femministe per le pari opportunità e per il superamento di ogni stereotipo e ruolo di genere, sentire ancora qualcuno che definisce a cosa dovrebbero aspirare le altre donne e cosa dovrebbero mettere in secondo piano è estenuante.

Mennunni ha anche detto: "Il rischio è che in nome di questa realizzazione professionale, che io auspico e che trovo sia giusto, dimentichiamo che esiste la necessità e la missione di mettere al mondo dei bambini che saranno i futuri cittadini italiani". Per poi ribadire come le donna possano fare tutto, possano essere madri e perseguire i propri sogni di carriera.

Ma è una bugia.  Non è vero che in Italia tutte le donne possono fare ciò che vogliono, avere figli e realizzazione professionale allo stesso tempo. Per tante, per troppe, non è così. E finché la cura della casa e della famiglia continueranno a pesare maggiormente su di loro e mai sugli uomini, una scelta sarà sempre obbligatoria.

I divari di genere esistono e vanno combattuti: dire a una ragazza di 18 o 20 anni che deve ambire come prima cosa a fare un figlio non è un modo per contrastare questa gigantesca diseguaglianza. Ogni donna deve essere libera di scegliere per sé le proprie aspirazioni, senza qualcuno che le dica cosa è più importante o che cosa dovrebbe scegliere in quanto donna. Finché non lo capiremo, la parità resterà un miraggio.

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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