Le pagelle degli italiani bocciano la manovra del governo Meloni, delusi anche alcuni elettori di FdI
Gli italiani hanno dato un voto alla manovra del governo Meloni, ed è 5. Il 56% degli elettori non è soddisfatto delle misure inserite nella legge di bilancio, non solo tra chi vota per l'opposizione ma anche tra chi appoggia il centrodestra. La bocciatura emerge da una rilevazione di Noto sondaggi per Repubblica.
Complessivamente il voto è 5, come detto. Chiaramente, chi vota per i partiti di minoranza ha dato un giudizio più duro: la media è 2 per gli elettori di Alleanza Verdi-Sinistra, 3 per il Movimento 5 stelle e per il Pd, 5 per Azione e Italia viva. Al contrario, i voti si alzano tra i sostenitori di Forza Italia (6,5), Lega (7) e Fratelli d'Italia (8).
Fin qui nulla di particolare, è normale che chi si trova all'opposizione abbia un parere più negativo sulla manovra rispetto a chi governa. Tuttavia, ci sono dei settori di elettorato che non sono soddisfatti della legge di bilancio anche all'interno del centrodestra. Stando ai dati del sondaggio Noto, ad esempio, tra gli elettori di Fratelli d'Italia il 65% ritiene che il governo abbia rispettato le promesse elettorali, ma il 21% (più di uno su cinque) dice di no.
La percentuale sale ancora guardando alla Lega: un elettore leghista su quattro (24%) ritiene che gli impegni non siano stati mantenuti. Gli elettori di Forza Italia sono più scettici: il 52% è favorevole, ma ben il 42% dice che le promesse sono state tradite.
Gli stessi dati sulle percentuali raccontano anche che il partito che lascia meno margine al governo è il Pd, con il 91% di contrari. Tra le fila del M5s, il 18% dice che il governo ha mantenuto le promesse (anche se, va detto, questo non è uguale a dire che si è d'accordo con quelle promesse). La percentuale sale ancora per Azione (37%) e soprattutto per Italia viva, i cui elettori sono praticamente divisi a metà: il 46% dice che il governo Meloni non ha rispettato le promesse, il 48% che invece l'ha fatto.
Quali sono i temi più divisivi? La maggioranza degli italiani (il 62%), a prescindere dal partito che vota, si è detta contraria alla mancata proroga del superbonus 110% e allo stop sullo sconto in fatture per i lavori edilizi. Il parere è contrario sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, che evidentemente non è ritenuta una priorità, e anche sulla riforma delle pensioni che limiterà l'accesso al pensionamento anticipato con la nuova Quota 103.
Sono promosse invece la riforma dell'Irpef e l'innalzamento della no tax area a 8.500 euro per i dipendenti, ma anche l'aumento del fringe benefit per i dipendenti che hanno figli. Complessivamente il 58% degli italiani ha un'opinione positiva sull'aumento del congedo parentale per un mese. È invece più divisivo il tema del taglio del cuneo fiscale: essendo un argomento più complesso, molti non si sono espressi (il 31%), mentre il 45% si è detto favorevole e il 24% contrario.