Le nuove misure anti Covid che il governo introdurrà per le feste di Natale
Il governo varerà nuove misure anti Covid in vista delle festività natalizie. La cabina di regia è convocata per giovedì 23 dicembre, per valutare una stretta. Il presidente del Consiglio Draghi è terrà la conferenza stampa di fine anno domani, mercoledì 22 dicembre, ed è probabile che anticipi alcune delle misure allo studio in questo momento.
Si aspettano comunque i dati del sequenziamento disposto dal governo, per avere informazioni più precise sulla diffusione della variante Omicron, che si sta propagando velocemente in tutta Europa. E anche se l'Italia in questo momento non è tra i Paesi più colpiti l'esecutivo sta pianificando una strategia per anticipare il virus, cercando di limitarne l'impatto. Secondo l'ultimo bollettino ci sono stati 16.213 nuovi casi, 137 morti, con un tasso di positività al 4,8%. E intanto 8 milioni di italiani hanno già annullato le vacanze prenotato per Natale. La nuova variante del coronavirus secondo le previsioni è destinata a diventare nelle prossime settimane quella dominante anche nel nostro Paese, e anche se al momento gli effetti dell'infezione sembrano meno gravi questa mutazione si propaga molto più rapidamente della Delta. Per questo è necessario mettere in campo delle barriere in più.
Obbligo di mascherina all'aperto
Nel governo si discute della possibilità di estendere l'obbligo di mascherina anche all'aperto in zona bianca (la misura è già in vigore per la fascia gialla). In questo modo si potrebbe contenere il rischio di contagi nelle strade affollate dello shopping e in tutte quelle situazioni in cui si creano assembramenti. In realtà l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione esiste già nei luoghi affollati all'aperto, e molti sindaci e governatori hanno già esteso l'obbligo in tutti i luoghi pubblici, come in Campania e Veneto. Nel Lazio per esempio dal 23 scatta l'obbligo di mascherina ovunque dal 23 dicembre. Ma l'introduzione di questa norma secondo gli scienziati potrebbe garantire una protezione in più, per esempio all'uscita dei negozi e dei centro commerciali o davanti all'ingresso dei locali.
Tampone per grandi eventi
Allo studio c'è la possibilità di prevedere tamponi obbligatori per tutti per partecipare a grandi eventi, come concerti – anche se i festeggiamenti in piazza per Capodanno sono stati già annullati – teatri, stadi, discoteche, feste. Anche i cittadini immunizzati e quelli guariti dall'infezione dovranno fare un test per poter accedere a questi luoghi. La ragione della stretta va ricercata nel fatto che la protezione del vaccino cala già dopo 5 mesi, e sono tanti i casi di infezione tra coloro che hanno completato il primo ciclo vaccinale e magari non hanno ancora effettuato il richiamo. Le Regioni però si schierano contro i tamponi estesi anche ai vaccinati. Secondo il presidente della Toscana Giani Secondo Giani, l'ipotesi di tamponi ai vaccinati per i grandi eventi "rischia di offrire sponde ad una impostazione no vax. Ritengo sia molto importante insistere sulla vaccinazione più che generare ondate di persone che vanno a fare i tamponi per partecipare agli eventi".
Obbligo vaccinale per tutti?
Da gennaio poi potrebbe essere esteso l'obbligo vaccinale per alcuni settori o per tutti i cittadini. Il possibile allargamento della platea inclusa nell'obbligo non sembra comunque una misura imminente. Lo scorso 15 dicembre la misura è stata introdotta per tutto il mondo della scuola e per le forze dell'ordine, ed era già in vigore per sanitari ed Rsa. È probabile che l'obbligo di immunizzarsi venga esteso a tutte quelle categorie a contatto con il pubblico, come i dipendenti della Pa o addirittura a tutti i lavoratori, pubblici e privati.
"La situazione che stiamo vivendo richiede l’obbligo vaccinale. Siamo noi Regioni che abbiamo sostenuto le spese per i tamponi, le terapie intensive, per gli hub vaccinali. I rimborsi Covid dovrebbero essere la prima preoccupazione del governo", ha detto oggi il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in un'intervista a Repubblica. "Sono rispettoso verso le decisioni che prenderà il governo ma devo dire che la situazione oggi richiede la scelta dell’obbligo vaccinale. Credo dovrà essere un tema di dibattito", ha aggiunto il governatore.
Riduzione durata del Green Pass
È molto probabile che la durata della certificazione verde Covid venga portata dagli attuali 9 mesi a 6. L'immunità dopo i cinque mesi comincia a scendere, e non è considerato sicuro concedere agli immunizzati con sole due dosi la possibilità di accedere a bar e ristoranti o di frequentare cinema o musei, in mancanza della terza dose. Una possibilità è quella di agganciare il Green Pass ai richiami, dando quindi la possibilità di scaricarlo solo a chi riceve la dose booster. Oppure come si diceca la validità del pass verrà accorciata. Il Super Green Pass invece, cioè il pass che viene dato solo a vaccinati e guariti, e che non comprende i test, potrebbe esser richiesto anche in altre situazioni, oltre a quelle già previste.