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Le nascite sono calate ancora nel 2022 e anche quest’anno il dato è negativo

Nel 2022 il dato sulla natalità è calato dell’1,7% rispetto all’anno precedente e secondo i numeri, provvisori, dell’Istat, anche nel 2023 si va verso una nuova riduzione delle nascite.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La natalità in Italia continua a registrare record negativi. L'ultimo è arrivato oggi, contenuto nei dati del report diffuso questa mattina dall'Istat. Nel 2022 sono nati poco più di 393mila bambini, registrando un nuovo calo rispetto all'anno precedente dell'1,7%. Non è una novità e non è nemmeno un caso che il governo Meloni abbia deciso da tempo – sia per una questione simbolica che pragmatica – di investire per risollevare le nascite. Nell'attesa che le misure prese dall'esecutivo abbiano degli effetti, però, i dati continuano a essere fortemente negativi.

Sono quindici anni che il calo delle nascite prosegue ininterrottamente. Rispetto al 2008 – che detiene il picco storico di 576.659 nascite – oggi si rilevano 183mila nati in meno in un anno. Parliamo di un dato negativo del 31,8%. Praticamente i nuovi nati si sono ridotti di un terzo in quindici anni. È l'inverno demografico di cui tanto si parla e contro cui nessuno sembra riuscire a far niente in Italia per invertire la rotta. E anche la prospettiva per il 2023 non sembra migliore: secondo i dati provvisori, nel primo semestre di quest'anno si è registrata una riduzione dell'1,9%, pari a 3.500 nascite in meno.

Si riduce anche il numero di figli per coppia, che passa a 1,24 in media rispetto a 1,25 dell'anno precedente. Nel 2010 questo dato era al massimo, a 1,44 figli per donna residente in Italia. A fare meno figli, inoltre, sono anche le persone di origine straniera, che per certi versi hanno trainato il dato verso l'altro nei primi anni duemila. Negli ultimi dieci anni, invece, anche il loro apporto si è sensibilmente ridimensionato. Infine, sempre secondo l'Istat, c'è anche un aumento netto della quota di primogeniti tra i nuovi nati: nel 2022, quasi la metà sono primogeniti. Anche qui, secondo l'Istituto di statistica l'interpretazione del dato non è difficile: si tratta delle coppie che stanno recuperando i progetti di vita accantonati durante la pandemia di Covid.

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