Le missioni militari all’estero da oggi sono senza finanziamenti (e illegali)
Ve lo avevamo anticipato nei giorni scorsi, ma ora ne abbiamo la conferma definitiva: il "rinvio" della cosiddetta manovrina in seguito alla crisi di Governo aperta dalle dimissioni dei ministri del Popolo della Libertà comporta anche il mancato rifinanziamento (e la proroga) delle missioni militari all'estero. A spiegarlo nel dettaglio è il Fattoquotidiano: "Da oggi la partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan diventa illegale poiché è saltata la proroga delle missioni militari internazionali che, in base all’ultimo decreto, scadeva il 30 settembre. La base giuridica che legittima la partecipazione delle forze armate italiane alla missione Isaf (costituita a seguito della risoluzione Onu 1386 del 20 dicembre 2001) risiede infatti nei periodici decreti- successivamente convertiti in legge dal Parlamento – che prorogano di 3, 6, 9 o 12 mesi le precedenti autorizzazioni alla partecipazione del personale militare alle missioni, provvedendo alla relativa copertura finanziaria".
Insomma, le missioni militari a questo punto sono prive tanto della copertura finanziaria che di quella "legale" e, in attesa di capire come intende muoversi il Governo, siamo in presenza di una contraddizione in termini, che certamente non mette nemmeno in condizione le nostre forze armate di operare al meglio. Il clima di incertezza è in effetti tale da non lasciare presagire una risoluzione della questione in tempi brevi. Oltre alle coperture (servono circa 400 milioni di euro) mancano anche indicazioni chiare sulla volontà politica, con il risultato paradossale di impedire finanche il rientro dei nostri militari. E, come si legge sul Fatto, l'incertezza permane anche ai vertici del ministero della Difesa: "Onestamente non sappiamo cosa dire, dovremmo chiedere ai nostri legali”.