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Le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità su come comportarsi in spiaggia quest’estate

Con l’arrivo della bella stagione e la fine del lockdown, l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato una serie di raccomandazioni rispetto ai comportamenti da tenere in spiaggia quest’estate. Il nostro Paese presenta 7 mila chilometri di costa e sono attesi milioni di bagnanti: l’Iss definisce quindi le norme per andare al mare in tutta sicurezza e limitare i rischi di contagio.
A cura di Annalisa Girardi
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Con la revoca del blocco agli spostamenti e con l'arrivo dell'estate aumentano le probabilità di contagio nelle spiagge che rischiano di affollarsi e di diventare teatro di assembramenti. Per questa ragione l'Istituto superiore di sanità ha pubblicato una serie di indicazioni sui comportamenti da tenere e le norme da seguire per andare al mare in tutta sicurezza. Il nostro Paese presenta 7 mila chilometri di costa e  aree di balneazione per circa un quarto del totale europeo. Sono attese milioni di persone durante la stagione turistica, il che rende necessario introdurre una serie di linee guida per tenere sotto controllo i rischi sanitari: il Rapporto sulle attività di balneazione in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 compilato dall'Iss in collaborazione con diverse istituzioni tra cui il ministero della Salute, la conferenza Stato-Regioni e l'Inail risponde proprio a questo compito, elencando una serie di raccomandazioni indirizzate sia ai gestori degli stabilimenti balneari che ai bagnanti e turisti.

Accesso alle spiagge tramite prenotazione

Per prima cosa si consiglia di prenotare l'accesso alle spiagge in modo da prevenire ogni forma di assembramento. Attraverso un sistema di prenotazione online ed eventualmente per fasce orarie, non solo si possono evitare gli affollamenti, ma è anche possibile tenere un registro delle presenze in modo da poter tracciare i contatti in caso di eventuali contagi. Nel rispetto della normativa sulla privacy i gestori dovranno conservare l'elenco delle prenotazioni per almeno due settimane. Inoltre, si spinge affinché nelle spiagge vengano affissi dei cartelli in cui sono elencate le regole di comportamento da rispettare: queste dovranno essere comprensibili anche per gli utenti stranieri.

Distanziamento sociale, anche in acqua

Per accedere alle spiagge bisognerà seguire dei percorsi differenziati in modo da rispettare sempre le distanze di sicurezza. Anche le attrezzature, come lettini e ombrelloni, andranno posizionati in modo da garantire sempre il distanziamento interpersonale. Che tra le persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare deve essere di 1 metro anche mentre si fa il bagno. L'Iss raccomanda inoltre di misurare la temperatura corporea ai bagnanti e al personale, limitando gli accessi in caso di febbre.

Sono vietati gli assembramenti in ogni loro forma: non si potranno quindi svolgere feste o eventi sociali in spiaggia. Vietati anche i concerti, a meno che non sia una situazione in cui gli spettatori rimangano seduti per tutto il tempo in posti opportunamente distanziati. Inoltre, dovranno essere portate a termini con regolarità giornaliera tutte le operazioni di pulizia e sanificazione delle varie superfici: quindi le sedie sdraio, i lettini, le cabine spogliatoio, i servizi igienici nonché altro materiale come galleggianti e natanti. L'Istituto consiglia anche di non trattare in alcun caso spiagge, terreni, arenili o ambienti naturali con prodotti biocidi. I bagni pubblici dovranno essere dotati di gel igienizzante. Anche il personale degli stabilimenti dovrà avere a disposizione disinfettanti e dispositivi di protezione individuale, come mascherine, schermi facciali o guanti, che dovranno obbligatoriamente essere utilizzati in caso di contatti ravvicinati con altre persone.

Come comportarsi nelle spiagge libere

Ovviamente, questa serie di raccomandazioni funziona per quanto riguarda gli stabilimenti balneari e le spiagge attrezzate. In quelle libere, invece, risulta molto più complesso mantenere il rispetto di regole di questo tipo. Nel rapporto dell'Iss si chiama quindi alla responsabilità dei sindaci o di altri enti locali competenti, a cui si chiede di applicare ogni misura che possa garantire condizioni di sicurezza. In questo senso si consiglia anche di assumere dei vigilanti che si assicurino del rispetto delle regole da parte dei bagnanti. Si consiglia anche di regolamentare comunque gli accessi in modo da garantire il distanziamento interpersonale.

Per tutti, che ci si trovi in spiagge attrezzate o in quelle libere, rimangono valide le raccomandazioni fondamentali come il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, l'igienizzazione frequente delle mani, starnutire e tossire in fazzoletti di carta o nell'incavo del gomito, utilizzare la mascherina quando non si possono mantenere le distanze, e un generale senso di responsabilità. Nel rapporto, infatti, si rimarca come il contenimento dell'epidemia sia in ultima istanza legato ai comportamenti individuali. "Ogni messaggio comunicativo deve essere improntato alla consapevolezza del ruolo che ognuno deve assumere riguardo alla conoscenza e al rispetto delle rigorose norme che caratterizzeranno questa stagione balneare, con la necessità che tali norme siano adeguatamente diffuse e illustrate ai professionisti del settore e alla popolazione generale", conclude l'Iss.

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