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Le fasce più povere saranno le più colpite dal caro benzina e dall’inflazione nel 2023

Il presidente dell’Istat avvisa il governo sugli effetti diretti e indiretti dell’aumento del prezzo della benzina: così l’inflazione colpisce due volte, e le più penalizzate sono sempre “le famiglie meno abbienti”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il caro carburanti rischia di pesare molto nel 2023, e di farlo soprattutto sulle fasce di popolazione che economicamente sono già più in difficoltà. La riflessione di Gian Carlo Blangiardo, presidente dell'Istat intervenuto a Skytg24, è molto semplice: il costo più elevato di benzina, diesel e dei carburanti in generale ha due effetti sull'inflazione, uno diretto e uno indiretto. Il secondo è dovuto ai trasporti e all'intermediazione. In sintesi: se aumenta il prezzo della benzina aumenta di conseguenza tutto ciò che viene trasportato prima di essere venduto, o anche prodotto attraverso il consumo di carburanti.

Perciò oltre a trovarsi a dover affrontare la spesa più alta alla pompa di benzina, il rialzo a cascata arriva anche al supermercato, nei negozi e in tutti gli altri servizi e prodotti collegati. "Questo può rappresentare un grosso problema in prospettiva se le cose dovessero andare nella direzione di una continua crescita", ha continuato Blangiardo. La stima dell'Istituto sull'inflazione acquisita per il 2023, pari al 5,1%, è un dato che potrebbe apparire "ottimistico". Se le cose dovessero ulteriormente peggiorare "il valore potrebbe essere superato al rialzo con effetti soprattutto sulle famiglie meno abbienti", ha insistito il presidente dell'Istat.

Sono giorni particolarmente complessi per il governo Meloni sulla questione del caro benzina, che di fatto è aumentata per via del mancato rinnovo del taglio delle accise. Il prezzo alla pompa, in effetti, è più alto dal primo gennaio di una ventina di centesimi. Una crescita perfettamente compatibile con la fine dello sconto introdotto dal governo Draghi ormai quasi un anno fa. Oggi un Consiglio dei ministri affronterà la questione, dopo che vari esponenti dell'esecutivo se la sono presa con la speculazione – che però non c'entra niente, spiega l'economista Tabarelli – e dieci giorni di polemiche durissime. Insomma, sconto o non sconto il caro benzina rischia di condizionare pesantemente il prossimo anno. E il governo, in un modo o nell'altro, dovrà tenerne conto.

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