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Le famiglie non hanno mai speso così poco: lo dice l’Istat

La propensione al risparmio delle famiglie ha toccato «il minimo storico». Parola del presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, che in un’audizione davanti al Parlamento illustra gli effetti della Legge di Stabilità. Eppure si iniziano a vedere «i primi segnali di ripresa».
A cura di Biagio Chiariello
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Le famiglie non hanno mai speso così poco: lo dice l'Istat

La propensione al risparmio delle famiglie italiane è al «minimo storico». A sottolinearlo è stato oggi, 23 ottobre, il presidente dell'Istat Enrico Giovannini in un'audizione in parlamento sulla legge di stabilità. Parlando del saldo tra la riduzione dell'Irpef e il taglio delle detrazioni, previsti nel disegno di legge approvato dal Governo Monti, Giovannini ha fatto presente che «le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza». E andando più nel dettaglio, l'economista rivela che i «segnali di sofferenza» riguardando il potere d'acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie consumatrici al netto dell'inflazione) che «si è ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d'acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011»

Il risultato – ha spiegato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini – dipende dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie. Le modifiche dell’Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote». Inoltre «lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)».

In ogni caso, l'economia italiana sta palesando i primi segnali di ripresa, come segnalato dallo stesso Giovannini oggi in Parlamento, in occasione della valutazione della Nota di Aggiornamento del Def: «l'analisi della congiuntura rivela alcuni primi, seppur timidi, segnali positivi. Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane». Tuttavia, ha aggiunto Giovannini, «la cautela nell'interpretazione di questi dati è d'obbligo, vista la difficoltà a destagionalizzare, in una fase congiunturale incerta come l'attuale, i dati relativi al mese di agosto».

Un bilancio anche sui vantaggi che la Legge di Stabilità porterà alle casse dello Stato:

Con l’attuazione della Legge di stabilità nella versione attualmente in discussione alla Camera, gli interventi attuati nel corso dell’ultimo anno hanno comportato effetti restrittivi per complessivi 49 miliardi nel 2012 (circa 3 punti di Pil), 73 miliardi nel 2013 (circa 4,5 punti) e 81 miliardi nel 2014 (quasi 5 punti), per un totale che nel triennio che supera i 203 miliardi (oltre 4 punti di Pil in media)».

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