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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Le fake news sul ddl Zan contro l’omofobia smontate punto per punto

La senatrice del M5s Alessandra Maiorino, co-autrice del ddl Zan smonta 7 bufale sulla legge contro l’omofobia, utilizzate da chi vuole affossarla. L’iter inizia domani e il M5s è pronto ad attivare l’articolo 77 del regolamento del Senato: “Abbiamo già raccolto le firme sufficienti per chiedere che la legge passi direttamente in Aula, e lì ciascun partito giocherà a carte scoperte”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi nel mondo si celebra la Giornata internazionale contro l'omotransfobia. In Italia, invece, questa giornata non è stata ancora istituita per legge. Il 17 maggio 1990 l’Oms cancellò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Questa ricorrenza verrebbe introdotta dal ddl Zan, che dopo essere stato approvato alla Camera lo scorso novembre è stato ostacolato al Senato. L'iter, che si preannuncia molto travagliato, partirà domani in commissione Giustizia, presieduta dal leghista Ostellari. La senatrice Alessandra Maiorino, co-autrice della legge, ha spiegato a Fanpage.it che il M5s è pronto ad attivare l'articolo 77 del regolamento del Senato: "Abbiamo già raccolto le firme sufficienti per chiedere che la legge passi direttamente in Aula, e lì ciascun partito giocherà a carte scoperte".

La legge Zan spiegata punto per punto

La legge contro l'omotransfobia, primo firmatario è il deputato del Pd Alessandro Zan, punta a modificare gli articoli 604 bis e 604 ter del Codice penale, introducendo sanzioni per chi commette atti di discriminazione fondati "sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità"; per chi istiga a commettere o commette violenza per gli stessi motivi e per chi partecipa o assiste organizzazioni che hanno tra le loro finalità l'incitamento alla discriminazione o alla violenza sempre per tali motivi.

I reati previsti dalla legge Zan sono già puniti dal nostro ordinamento?

La senatrice Maiorino spiega che "chi usa questa argomentazione mente e il più delle volte sa di mentire", perché è vero che le aggressioni fisiche sono già punite dal nostro ordinamento – esiste già l'aggravante per "motivi abietti e futili" – ma "se una persona omosessuale viene picchiata in quanto omosessuale quello non è un ‘futile motivo', ma è un crimine d'odio contro un'intera comunità". Quindi così come è prevista l'aggravante e il reato di razzismo – se una persona viene picchiata per il suo colore della pelle esistono sanzioni apposite – viene introdotto lo stesso principio per l'identità di genere e l'orientamento sessuale, perché "la vittima non sarebbe aggredita se non fosse gay, lesbica o transgender", sottolinea Maiorino.

La legge mette a rischio le opinioni?

Una delle principali critiche mosse alla legge dalla Lega e da parte di Forza Italia è che il ddl metterebbe in pericolo la libertà di opinione. Per Matteo Salvini addirittura il ddl imporrebbe "non solo la censura ma addirittura la galera per chi pensa che le adozioni gay o l'utero in affitto non siano il futuro del nostro Paese". In realtà la propaganda di idee, che viene sanzionata se queste sono "fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico" (articolo 604-bis), non è stata estesa dal ddl Zan alle idee legate a sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. "Salvini dovrebbe leggere la legge. Noi abbiamo escluso la propaganda di idee. Quindi ciascuno può continuare a dire ciò che pensa, a meno che non istighi fattivamente all'odio". Per fare un esempio se oggi qualcuno dicesse "Dobbiamo sterminare tutte le persone omosessuali" e poi succedesse davvero qualcosa alla comunità lgbt, questo verrebbe punito, in quanto incitamento all'odio. Diversamente qualsiasi idea rimane assolutamente legittima ed esprimibile.

Il ddl Zan introduce le "lezioni gender"?

Questo è un altro aspetto contro cui punta il dito la Lega. "Ricordiamo a Salvini che esiste l'autonomia scolastica, nessuno può imporre programmi alle scuole. In questa legge si dice esplicitamente che le scuole possono attivare percorsi di educazione al rispetto se concordati con il genitore nel piano dell'offerta formativa e nel patto educativo a inizio anno. Quindi non ci sarà nessuna ‘teoria gender' che pioverà sulle scuole", spiega ancora la senatrice penstellata.

Cosa è la Giornata nazionale per promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione?

Il 17 maggio del 1990 l'Organizzazione mondiale della sanità ha eliminato l'omosessualità dai disturbi mentali. Da quel momento l'Europa e l'Onu hanno deciso di dedicare questa giornata alla conoscenza del mondo lgbt. Il ddl Zan si limita semplicemente a istituirla formalmente: "No vuol dire avere un giorno di vacanza in più, significa soltanto riconoscere questa giornata per quello che è, cioè un'occasione per festeggiare la varietà della natura umana", aggiunge Maiorino.

Perché le donne sono inserite in questa legge?

Alcuni detrattori del ddl sono contrari all'idea di includere le donne tra le categorie discriminate, perché queste sono in realtà la metà della popolazione. Questa obiezione non ha senso, e la parlamentare M5s ci spiega perché: "Chi fa quest'osservazione è una parte del mondo delle femministe. Io ricordo sempre il fenomeno del razzismo in Sudafrica, dove la popolazione nera era la maggioranza, rispetto alla popolazione bianca, eppure subiva comunque discriminazioni. Non importa che le donne siano la metà, si tratta comunque di un gruppo sociale che subisce una forma di odio". 

Alcune femministe attaccano la legge perché introduce il concetto di "identità di genere"

Il problema nasce dal fatto che alcune femministe si sentono minacciate dal concetto di "identità di genere", perché se un uomo, con l'apparato genitale integro, si autodichiarasse donna potrebbe accedere alle politiche delle pari opportunità previste per le donne, o potrebbe partecipare a competizioni sportive dedicate alle donne. Ma le persone transgender in Italia si aggirano tra lo 0,5 e l'1,2%. "Non esistono solo le persone che passano da maschio a femmina, ma anche quelle che passano da femmina a maschio. Non mi sembra che gli uomini si sentano minacciati. Io come donna non mi sento minimamente minacciata – dice Maiorino – Inoltre ‘l'identità di genere' non è nata con questa legge, ma è ampiamente attestata nel nostro ordinamento dal 1975. La troviamo nell'ordinamento penitenziario, in due sentenze della Corte Costituzionale, in un decreto legge del 2007. Mi sorprende che una parte del mondo femminista se ne accorga solo oggi".

Per il presidente della commissione Giustizia Ostellari la legge è "divisiva"

Per il leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia, il ddl Zan è "divisivo" perché spacca la maggioranza. Sostiene inoltre di non aver mai ostacolato la legge. Per la senatrice Maiorino "secondo questa visione è la stessa democrazia a essere divisiva, perché funziona così, ci si confronta, si dialoga, ognuno esprime le proprie idee e poi si vota e chi ha più voti vince. Noi chiediamo semplicemente di agire nel solco della democrazia. Ostellari alla fine si è convinto, ma c'è voluto del tempo per calendarizzare questa legge. Ha più volte dimostrato di utilizzare strumenti regolamentari e paregolamentari per ostacolare il ddl, facendo pesare la sua opinione e quella del suo partito. Adesso si è assunto anche il ruolo di relatore, come è consentito dal regolamento, ma è chiaro che è difficile pensare che possa essere davvero imparziale".

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