Le elezioni comunali in Sardegna rischiano di saltare
Le elezioni amministrative in Sardegna sono a forte rischio. E nei 65 comuni che saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni comunali, tra cui Alghero e Oristano, la tensione sale. La Regione, in virtù dello statuto speciale, aveva fissato la data delle elezioni 2012 per il 20 e 21 maggio, diversamente dal resto di Italia che voterà il 6 e 7 maggio. Una decisione che, a suo tempo, il Ministero dell'Interno sembrò non gradire. Ma, oggi, qual è il problema? La Regione, in pratica, non è in grado di subentrare allo Stato nell’organizzazione del voto e nella raccolta dei dati, così come dovrebbe, almeno secondo le ultime riforme. Servirebbe, insomma, una mano da parte del Viminale, che, forse per lo spostamento delle date della consultazione, ora fa orecchie da mercante.
Oggi l'incontro Cappellacci- Cancellieri- Alle 18 di oggi, come rivela La Nuova Sardegna, il governatore Ugo Cappellacci incontrerà il Ministro Annamaria Cancellieri per venire a capo della situazione. "Il governo deve garantire le funzioni vitali della democrazia"- ha dichiarato ieri Cappellacci, che, già nei giorni scorsi, aveva invocato l'intervento dello Stato in una lettera che aveva come destinatario il Presidente del Consiglio Mario Monti. L'aiuto di Roma si rende necessario non tanto per la spesa, quantificata in 800 mila euro, quanto piuttosto per tutto il resto: schede, manifesti, materiale informativo, software (che la Regione non possiede) e trasmissione dati.
La proposta di Pierluigi Leo- Pierluigi Leo, assessore comunale di Cagliari con alle spalle parecchi anni da segretario generale della presidenza della Regione, ha constatato che l'atteggiamento del Viminale è "corretto e legittimo", dato che le elezioni comunali rappresentano una materia di competenza esclusiva della Regione. Ma una soluzione, a suo avviso, è possibile: "Lo Stato metta il consolidato apparato prefettizio a disposizione della Regione, che poi provvederà al rimborso delle spese sostenute nelle consultazioni popolari". L'obiettivo resta quello di raggiungere un accordo nel minor tempo possibile. Qualora non venisse trovato un punto d'equilibrio, è chiaro che le elezioni comunali dovranno essere posticipate per far sì che la Regione possa mettere a punto la macchina organizzativa.