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Le differenze tra zona gialla e zona bianca: cosa può cambiare in quattro Regioni

Si torna a parlare insistentemente di zona gialla, anche se con il decreto che oggi varerà il governo il pericolo, per ora, si dovrebbe allontanare. Le differenze con la zona bianca sono fondamentalmente due e riguardano delle restrizioni che sono state abbandonate settimane fa. Niente coprifuoco, né limitazioni agli spostamenti. Tornerebbe la mascherina all’aperto.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Con l'aumento dei contagi si sta riparlando di zona gialla, con alcune Regioni che rischiano concretamente di finirci nei prossimi giorni, se il governo non interviene prima con un provvedimento per cambiare i parametri che determinano i colori. Se da un lato la zona gialla fa tornare alla mente misure restrittive, coprifuoco e tante altre immagini negative (e per questo fa paura), in realtà la situazione è cambiata da tempo. Con i decreti Riaperture varati dal governo Draghi in primavera, poco alla volta sono state eliminate praticamente tutte le restrizioni che erano in vigore in zona gialla. Non ce ne siamo mai accordi, in molti casi, perché la maggior parte delle Regioni sono passate presto in zona bianca, cancellando anticipatamente le misure restrittive come il coprifuoco. Alcune differenze, però, ancora sono presenti e vanno tenute in considerazione. Anche perché non è detto che vengano riviste le misure in zona gialla, ma soprattutto è certo che verranno rivisti i parametri per entrarci.

Cosa cambia tra zona bianca e zona gialla

Le differenze tra zona bianca e zona gialla sono poche ma importanti. Con il calendario delle riaperture messo in campo dal governo Draghi tutte le attività sono ripartite anche se in settimane scaglionate, le ultime il primo luglio. Le uniche ancora chiuse sono le discoteche, ma lo sono sia in zona bianca che in zona gialla. Sugli spostamenti non ci sono differenze, né di giorno né di notte, visto che il 21 giugno il coprifuoco è decaduto a livello nazionale. La differenza più importante è che in zona gialla è ancora valido l'obbligo di indossare sempre le mascherine, quindi anche negli spazi aperti. L'altra differenza fondamentale riguarda il settore della ristorazione: in zona bianca non c'è limite per le persone al tavolo all'aperto, mentre è di massimo sei al chiuso; in zona gialla il limite è quattro persone, sia all'aperto che al chiuso.

Quali Regioni sono a rischio zona gialla

Il governo sta per varare un nuovo decreto legge che modificherà l'impianto dei parametri decisionali per i colori delle Regioni. Si passerà dallo schema basato sull'incidenza, inserito durante la primavera, ad un nuovo sistema di indicatori che ruoterà intorno al tasso di ospedalizzazione. Per il cambio dei colori saranno determinanti il numero di pazienti in terapia intensiva e in area medica. Se il provvedimento non dovesse arrivare in tempo, però, ci sono almeno quattro Regioni che rischiano di passare in zona gialla a partire da lunedì prossimo: si tratta di Lazio, Sardegna, Sicilia e Veneto, che sforeranno – quasi certamente – il limite di 50 casi ogni 100mila abitanti.

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