Le comunicazioni del ministro Fitto pre-Consiglio Ue: “Migranti? Finalmente non è più tema politico”
Tra il 9 e il 10 febbraio a Bruxelles si terrà un Consiglio europeo straordinario, che vedrà sul tavolo il tema della gestione dei flussi migratori, da sempre complesso e origine di contrasti tra gli Stati membri. "Il tema dell'immigrazione non ha appartenenza politica, ma è strettamente collegato alle difficoltà della gestione del flusso migratorio. L’Unione europea si pone per la prima volta il tema con una visione unica", ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, durante le sue comunicazioni davanti alle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato, in vista dell'appuntamento.
Consiglio Ue, il tema dei migranti
"Nell’ultima bozza di conclusioni del Consiglio europeo, che abbiamo discusso lunedì, sono presenti passaggi sulla dimensione esterna dell'Ue, quindi superare la contrapposizione nella valutazione tra gli arrivi primari e secondari, ma anche cercare di avere una visione unica, cogliere e comprendere che ci sono diversi tipi di immigrazione, comprendere bene la differenza che c’è tra profughi e migranti economici, capire che ci sono diversi approcci tra che gestisce il fenomeno migratorio da terra e chi lo deve gestire via mare", ha aggiunto.
E ancora: "Il tema dell’immigrazione non va più immaginato come un tema di contrapposizione politica, ma come una delle grandi questioni su cui l’Italia e l’Europa devono dare una risposta globale. Immaginare una soluzione complessiva, come emerge da questi primi momenti di confronto internazionale, è un fatto assolutamente positivo". Fitto ha quindi sottolineato come già il fatto che il tema sia all'ordine del giorno sia già un importante risultato, viste le diverse sensibilità dei Paesi membri sulla questione.
Unione europea e decreto Ong
"Il tema è fondamentale per l'Europa, anche sul fronte geopolitico. L'immigrazione spesso viene usata come strumento di pressione e deve trovare una risposta unitaria. Nella proposta da discutere domani al Consiglio europeo ci sono molte questioni sollevate dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e questo è un elemento positivo", ha aggiunto Fitto.
Per poi rispondere a una domanda sulla posizione dell'Unione europea in merito al decreto Ong: "La condanna al decreto sulle Ong non può venire da legittime dichiarazioni, la condanna può venire dagli organismi e dalle istituzioni europee e non c'é nessuna condanna in questa direzione. Non c'è l'Europa che condanna l'Italia, questo lo voglio sottolineare".
La guerra in Ucraina
Per poi passare a un altro argomento di cui discuteranno nei prossimi giorni i capi di Stato e di governo Ue: la guerra in Ucraina. Il ministro ha ribadito l'impegno dell'Italia verso la pace, ma al tempo stesso ha sottolineato che non bisogna dimenticare le responsabilità della Russia nel dare inizio al conflitto. A ormai un anno dallo scoppio della guerra, Fitto ha detto: "Sull'Ucraina c'è una posizione molto netta e chiara da parte del nostro governo, che ha dato fin da subito senza alcuna esitazione un pieno sostegno all'Ucraina, una netta condanna dell'invasione russa e il sostegno che stiamo portando avanti anche rispetto alle proposte europee".
Sul dibattito politico interno, Fitto ha precisato: "Ai colleghi del Movimento 5 stelle dico che ci sono aspetti sui quali vogliamo lavorare anche noi, come l'impegno per il piano di pace in dieci punti proposto dall'Ucraina, che è un elemento importante, e l'idea di un vertice su una formula di pace con una partecipazione quanto più ampia possibile a livello internazionale".
La questione degli aiuti di Stato
Infine Fitto ha parlato della proposta per modificare la disciplina degli aiuti di Stato, avanzata dalla Commissione come risposta all'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti. "La posizione del nostro governo è chiara fin dall'inizio: riteniamo che questa proposta rischia di essere pericolosa. Da una parte potrebbe alterare la tenuta del mercato interno europeo e dall'altra rischia di non dare risposta unitaria né ai provvedimenti americani né in modo paritario a livello europeo. Il rischio è che i Paesi con più capacità fiscale siano in grado di intervenire con maggiore forza", ha messo in chiaro Fitto.
Per poi concludere: "È stata istituita una commissione fra Ue e Usa perché riteniamo che il confronto sia importante e non bisogna perdere il livello di confronto e verifica dello stato di attuazione dei rapporti transatlantici".