Giuseppe Conte lancia il suo movimento: ecco le sue “cinque stelle europee”
Il leader designato del Movimento 5 Stelle torna a parlare, nel giorno in cui inizia la Conferenza sul Futuro dell'Europa. Nonostante le controversie legali che stanno impantanando la sua scalata che lo porterà – prima o poi – a diventare il capo politico del partito fondato da Beppe Grillo, Giuseppe Conte decide di rompere la linea del semisilenzio che ha contraddistinto i suoi primi mesi da leader ombra dei grillini. Con una lettera al Corriere della Sera, l'ex presidente del Consiglio illustra la sua idea per il futuro dell'Europa divisa in cinque stelle: "L’esperienza di governo sin qui maturata e il lavoro svolto dal Movimento 5 Stelle a Bruxelles mi spingono a formulare una proposta articolata su cinque punti – scrive Conte – salute, lavoro, economia, multilateralismo, democrazia partecipativa".
La prima delle cinque stelle europee di Conte deve essere la salute "per curare chi soffre e prevenire le minacce future". Secondo l'ex presidente del consiglio servono "investimenti comuni e cooperazione nell’ambito della ricerca scientifica". La seconda stella riguarda il lavoro e sottolinea la necessità di "un’Europa sociale per rafforzare i diritti e sconfiggere le diseguaglianze". Il primo passo fondamentale, per Conte, è "l'istituzione di un salario minimo europeo". Ma poi bisogna puntare a "realizzare un vero pilastro sociale europeo, ambizioso e vincolante, che renda strutturale il sostegno agli ammortizzatori sociali nazionali, sulla scorta di quanto realizzato con lo strumento Sure, al fine di riconciliare il diritto al lavoro con la tutela della qualità della vita".
La terza stella, l'economia, secondo Conte in Europa deve essere "eco-sociale al servizio delle persone e dell’ambiente". Il multilateralismo è fondamentale per "proteggere le persone e promuovere i diritti fondamentali". E sulla democrazia partecipativa conclude: "L’Europa deve rimettere al centro il concetto di cittadinanza attiva, aumentando le possibilità e l’incisività della partecipazione diretta nei propri processi decisionali".