Le cinque proposte della Lega sui vaccini: no obbligo vaccinale, sì ai tamponi gratis per tutti
No all'obbligo vaccinale, sì ai tamponi gratis per tutti e all'uso del Green pass per favorire le riaperture a partire dai grandi eventi. Sono queste alcune delle proposte che i governatori della Lega, capeggiati da Matteo Salvini, hanno lanciato sulla questione vaccini. Frutto della videoconferenza tra Matteo Salvini e i presidenti Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei e Luca Zaia, è stato così stilato un elenco di interventi per migliorare la situazione Covid in Italia. Eccoli, di seguito:
- Promozione della campagna vaccinale, riconoscendo l’efficacia dell’impegno dei sindaci, delle Regioni, della struttura commissariale e del governo: va evidenziato che un incremento delle adesioni può essere ottenuto con informazioni corrette, salvaguardando la libertà ed evitando obblighi o costrizioni, che potrebbero servire solo in via eccezionale per alcune categorie specifiche;
- utilizzo del Green Pass per favorire aperture in sicurezza a partire dai grandi eventi (per esempio, concerti o eventi sportivi), ma senza complicare la vita agli italiani;
- tamponi gratuiti per alcune categorie, così da permettere agevolmente l’ottenimento del Green Pass (ad esempio per i minori che fanno sport o le persone che non possono vaccinarsi);
- possibilità di usare tamponi salivari molecolari per ottenere il Green Pass;
- estensione dell’utilizzo degli anticorpi monoclonali prescrivibili anche dal medico di medicina generale.
Già nei giorni scorsi il leader del Carroccio aveva dichiarato che "se lo Stato impone il Green pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti. Sono certificati, funzionano, costano poco e possono essere usati da tutti, come in altri Paesi stranieri". La proposta era arrivata nel giorno in cui la Lega, guidata da Claudio Borghi, aveva votato contro il Green pass obbligatorio in commissione Affari sociali alla Camera, suscitando l'ira degli altri partiti di maggioranza, in particolare del Pd. "Ci sono milioni di italiani che non possono spendere altre centinaia di euro ogni settimana, in un momento già economicamente difficile – ha aggiunto il leader del Carroccio -. Vediamo se Partito democratico e 5 stelle voteranno a favore di questa proposta della Lega in Commissione. Non si tratta di essere no vax o no green pass – ho sia l'uno che l'altro – si tratta di aiutare milioni di italiani in difficoltà. Non tutti trovano 24.000 euro in contanti nella cuccia del cane".
Sempre Salvini, per sostenere la sua proposta e l'importanza della volontà vaccinale aveva raccontato ieri da Formello, vicino Roma: "Mio figlio in questi minuti sta andando a vaccinarsi a Milano non perché convinto, ma perché la settimana prossima ha gli allenamenti di calcio e dovrebbe fare tre tamponi a settimana per un costo di 30 euro a tampone. Io non voglio un’Italia per ricchi e una per poveri, dove i primi possono scegliere. Se lo Stato mi impone una cosa, deve darmi gli elementi per andare avanti. L’abbiamo proposto in commissione e ce l’hanno bocciato ma lo riproporremo in Aula: se tu Stato, non dico mi imponi ma fai di tutto per portarmi a vaccinare, io dico: ‘Bene, ma se ci sono dei danni conseguenti, mi risarcisci tu che mi sta portando a fare questa scelta’. Non può essere sulla pelle dei cittadini la conseguenza".