Le cinque domande di Matteo Salvini a Enrico Letta: dai casi La Regina e Ruberti ai migranti
Si scalda ancora la campagna elettorale. Con il 25 settembre sempre più vicino, i leader politici rilanciano i propri programmi elettorali e attaccano quelli degli altri. Dopo che una serie di episodi hanno agitato le acque in casa del Partito democratico, Matteo Salvini chiede conto a Enrico Letta. E gli pone cinque domande precise. "Dagli insulti a Israele alle minacce di morte gridate in mezzo alla strada. Inquietanti episodi in casa Pd, che arrivano dopo il giovane segretario "democratico" di Mirandola sorpreso a sfregiare il memoriale del terremoto in Emilia alle alleanze fatte e smentite in poche ore, alle crisi isteriche per le candidature, fino al consueto fango contro gli avversari. Episodi scioccanti", scrive su Twitter il leader della Lega. Che poi aggiunge: "Letta non può cavarsela con poche parole di circostanza, gli elettori italiani meritano di sapere".
Quindi la prima domanda, che riguarda il caso del candidato dem in Basilicata Raffaele La Regina, che alcuni anni fa aveva pubblicato dei post in cui metteva in discussione l'esistenza di Israele. "Letta si è vantato per la candidatura di alcuni giovani e proprio uno di loro nega il diritto all'esistenza dello Stato di Israele. Letta è al corrente di chi mette in lista? Letta sa che Raffaele La Regina aveva scritto altri messaggi contro Israele? Perché nessun dirigente del Pd li aveva segnalati e censurati? È normale, nel Pd, auspicare di cancellare lo Stato ebraico dalle mappe geografiche come vorrebbero gli estremisti islamici ed essere candidati?", si legge nella prima serie di domande.
La seconda domanda riguarda invece il caso di Albino Ruberti, ex capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, ripreso in un video durante una lite mentre usa toni e minacce violentissimi. "La lite che ha coinvolto i dirigenti del partito a Roma e nel Lazio è figlia di motivi politici e amministrativi? Letta può garantire sulla totale trasparenza di tutte le scelte del Pd a Roma e nel Lazio?", chiede il leader della Lega. Che poi, nella terza domanda, approfondisce in merito al tema della lite: "Che cosa è successo di così grave nel Pd romano per giustificare le sconvolgenti minacce di morte gridate in pubblico dal braccio destro di Gualtieri e riprese da un video?". La vicenda Ruberti è anche al centro della quarta domanda posta al segretario dem: "Leggiamo che l’ormai ex capo di gabinetto del sindaco di Roma era noto per il carattere collerico: viste le sua gravi minacce, sarebbe stato capace di passare dalle parole ai fatti? Letta non ne sapeva niente? E Gualtieri?".
Infine, la quinta domanda rilancia uno dei temi cavalli di battaglia della Lega, quello dell'immigrazione. "Letta nega vi sia un problema di immigrazione clandestina e sostiene di essere preoccupato per i giovani italiani che vanno all'estero: sa che il Pd, anche tolta la parentesi irripetibile dell'emergenza nazionale, è stato al governo quasi ininterrottamente nell'ultimo decennio? Non pensa di avere delle responsabilità? Conosce i dati sugli sbarchi di immigrati? Il Letta preoccupato per gli italiani in fuga è lo stesso Letta scappato a Parigi dopo essere stato cacciato da Palazzo Chigi dal suo stesso partito?", scrive Salvini.