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Le ‘bufale’ di Berlusconi a Domenica Live: il trattato di Dublino l’ha firmato lui e falsi i dati su criminalità

Silvio Berlusconi ha fornito alcune informazioni inesatte durante la sua intervista a Domenica Live, trasmissione condotta da Barbara D’Urso. Il leader di Forza Italia ha accusato Renzi e il Pd per il trattato di Dublino sui migranti che in realtà ha sottoscritto il suo governo nel 2003. Sbagliati anche alcuni dati forniti sul tema della criminalità e dei reati commessi in Italia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Silvio Berlusconi/Twitter
Foto: Silvio Berlusconi/Twitter

Nella giornata di ieri, domenica 14 gennaio, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi  è stato ospite di Domenica Live, la trasmissione condotta da Barbara D’Urso in onda su Canale 5. Parte del suo intervento si è concentrato sull’attacco al Movimento 5 Stelle, ma Berlusconi ha parlato anche di tanti altri temi, riguardanti soprattutto migranti e sicurezza. Ma non sempre fornendo informazioni esatte. È sicuramente il caso di quanto affermato dal leader forzista sul trattato di Dublino, ma anche sui dati forniti in merito alla criminalità in Italia.

Il trattato di Dublino

Berlusconi ha attaccato Renzi sostenendo che “l’emergenza migranti è colpa di Renzi e della sinistra che hanno firmato il trattato di Dublino, che hanno scelto in maniera scellerata di prendersi carico dei migranti che sbarcano in Italia”. La prima falsità riguarda Renzi che non ha alcuna responsabilità sul trattato di Dublino. Diverso, ma solo parzialmente, il discorso sulla sinistra. Ma per capire meglio bisogna prima spiegare che il sistema Dublino prevede tre diversi trattati. Il primo, sottoscritto nel 1990, è stato oltrepassato con la firma del secondo, avvenuta nel 2003. E proprio ‘Dublino II’ è il trattato che prevede i principi elencati da Berlusconi.

Ciò che Berlusconi omette è che nel 2003, quando il trattato di Dublino è stato firmato, al governo c’era proprio lui: i ministri allora erano Franco Frattini (Esteri), Giuseppe Pisanu (Interno), Roberto Castelli (Giustizia) e anche il leghista Roberto Maroni. Tutti esponenti di centrodestra. Unico elemento su cui Berlusconi può avere parzialmente ragione è il fatto che nel 2013 il governo italiano ha sottoscritto Dublino III, un regolamento che in sostanza conferma quanto già previsto da quello precedente su questi punti. In quel momento alla guida del governo c’era Enrico Letta e la maggioranza era effettivamente a trazione Pd. Però le decisioni riguardanti la presa in carico dei migranti son state prese da Berlusconi e dal suo governo, eletto nel 2001.

I dati sulla criminalità

Ieri Berlusconi ha parlato anche di criminalità, affermando:

In Italia ogni 20 secondi c’è un reato, ogni quattro minuti un furto in un negozio e ogni due giorni si verificano tre rapine in banca. Non c’è più sicurezza, alla criminalità italiana si è aggiunta la criminalità di 466 mila immigrati che sono in Italia e che per mangiare devono delinquere.

I dati di cui ha parlato il leader di Fi sono stati smentiti dal giornale la Repubblica che riprendendo i numeri pubblicati dal Viminale a fine anno spiega che i delitti sono calati del 9% nel 2017 e che gli omicidi sono diminuiti del 12%, arrivando a un totale di 343, di cui 46 ad opera della criminalità organizzata e 128 in ambito familiare. Si tratta – spiega ancora Repubblica – del tasso di omicidi più basso degli ultimi cinque secoli.

Allo stesso modo sono diminuite sia le rapine (-11%) che i furti (-9%). Secondo i numeri di Berlusconi avvengono poco più di 131 mila furti in negozi in un anno (uno ogni quattro minuti), quando invece siamo sotto ai 100mila nel 2017. Diversamente, i dati sulle rapine in banca sono viste al ribasso: mettendo insieme le stime di Berlusconi arriveremmo a 547 in un anno mentre nel 2016 sono state 780. Per quanto riguarda il fatto che “ogni 20 secondi c’è un reato”, il dato fornito da Berlusconi non si discosta molto dalla realtà, stando al numero di reati commessi riportati dal ministero dell’Interno che parla di 284 reati l’ora (poco meno di cinque al minuto).

Infine, difficile credere che i dati sui migranti che delinquono siano veri. Secondo Berlusconi 466mila immigrati vengono in Italia a delinquere ma le statistiche mostrano che il tasso di criminalità per 100mila abitanti è più basso tra gli stranieri che non tra gli italiani. Difatti, altri dati forniti dal Viminale parlano di 241mila reati commessi da cittadini stranieri in Italia tra l’estate del 2016 e quella del 2017. Quasi la metà rispetto al numero fornito dal leader di Forza Italia.

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