Le 5 proposte di Nicola Zingaretti per “salvare l’Italia”: “Basta con il governo del nulla”
Nicola Zingaretti, neosegretario del Partito Democratico, ha annunciato, in una lunga intervista al Corriere, le sue proposte per rilanciare l'economia partendo dal lavoro. Si tratta di un programma diviso in "5 punti chiave per salvare l’Italia – ha spiegato il presidente della Regione Lazio – un piano per il lavoro e per aumentare gli stipendi di chi guadagna poco; taglio delle tasse, rilancio degli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l'occupazione". Sulle pagine del quotidiano, Zingaretti ha illustrato alcuni di questi punti chiave, nati dall'esigenza di prevenire un'altra "tragedia come la Brexit", ovvero "l'Italexit", e annunciando anche una riunione sul "contro-Def del Pd", prevista per il 2 maggio. Infatti, nonostante il governo goda di un'ampia maggioranza, emerge, secondo il segretario, "la loro impressionante incapacità di attuare politiche di sviluppo". Nascosta dai "litigi e sceneggiate quotidiani – ha continuato Zingaretti – e il prezzo immenso di questi teatrini lo stanno pagando gli italiani: l’economia è ferma, diminuisce il lavoro, aumentano le tasse e i debiti, si tagliano i servizi, crolla la fiducia". Ma in realtà per il segretario del Pd quella tra i partiti della maggioranza è una messa in scena per rimanere "sempre più incollati alle poltrone", basta vedere "la vicenda delle donazioni alla Lega: è torbida e pesante, ma i 5 Stelle sono complici di questo sistema".
Il primo punto su cui Nicola Zingaretti e il suo partito hanno scelto di concentrarsi è il "lavoro giusto", ovvero "l'aumento dei salari medio-bassi, in particolare per le famiglie perché le persone non ce la fanno più". Poi la proposta di tagliare il cuneo fiscale sui contratti a tempo indeterminato, favorire l'occupazione di donne e giovani, l'aumento delle indennità per i tirocini, ma anche "una legge sull’equo compenso e un accordo sul salario minimo in quei settori non coperti dai contratti collettivi nazionali", da cercare con le parti sociali.
Il secondo punto ha come obiettivo "rilanciare gli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l’occupazione", ha annunciato Nicola Zingaretti. Favorire il trasferimento tecnologico, varare un “taglia burocrazia” per le imprese e far ripartire gli investimenti pubblici sulle infrastrutture sono alcune delle misure previste dal programma del Partito Democratico. Il governo ha approvato lo sblocca cantieri, ritenuto "un bluff", dal segretario, "perché sblocca solo il malaffare e mette a rischio la vita degli operai con il massimo ribasso".
Oltre a occupazione e investimenti, il programma del Partito Democratico, strutturato su 5 punti, si concentra su scuola, sanità e riduzione delle tasse. Secondo il segretario ci sono già molte risorse finanziarie per applicare questo piano di rilancio dell'economia. Per procurarne altre Nicola Zingaretti ha proposto "il taglio dei sussidi per le attività dannose per l’ambiente, un'azione di contrasto all’evasione fiscale più efficace e una revisione della spesa pubblica". Ma soprattutto, secondo il leader dei dem, "per ricreare fiducia nel Paese è necessario che questo esecutivo se ne vada a casa: all’Italia non serve un governo dei selfie e del nulla".