Lazio, la Regione dove il vitalizio spetta a tutti i membri della Casta (anche i consiglieri esterni)
La Regione Lazio si risveglia tra gli aumenti di benzina e bollo auto, tagli ai fondi per il trasporto pubblico) e nuovi vitalizi per 14 consiglieri esterni della Giunta Polverini. Sono passate da poco le 2,30 quando il Consiglio regionale approva la finanziaria regionale e il bilancio di previsione 2012: 40 i voti a favore, 21 i contrari che non ha certo fatto mancare la loro opinione, parlando di «sfida all’opinione pubblica».Eh già,perché nella fase del “lacrime e sangue”, tra nuove e vecchie imposte e tagli alle pensione, fa certo discutere che in una manovra dal valore complesso di 1,7 miliardi di euro, oltre l'80% (1,4 miliardi) è rappresentato da aumenti delle tasse e tagli alle spese.
Ma non è solo questo l'oggetto della polemica. L’emendamento della «rabbia e dello sconforto» (commenta il Pd) è quello che prevede i vitalizi anche per i 14 assessori esterni fino al 2015: non appena avranno raggiunto i 55 anni di età, incasseranno il bramato assegno mensile da 3 mila euro. Ma del resto spiega sarcasticamente il Fatto Quotidiano «qual è l'anomalia? Siccome i consiglieri regionali vanno in pensione a 55 anni anche se in carica per un giorno, avrà ragionato il governatore, perché penalizzare gli assessori esterni?».
Vitalizi, anche doppi
Tutto ciò proprio nel periodo in cui le pensioni per gli italiani si allontano sempre più e le norme anticasta iniziano, seppur in maniera episodica, a fare il loro effetto. Sarà sicuramente l'indignazione dei cittadini laziali ad esprimere il valore reale di questa Finanziaria 2012 e il reale valore di questa Finanziaria saranno i laziali, anche perché con l’introduzione dei vitalizi per gli assessori non eletti, i vari «Luciano Ciocchetti (Udc), Teodoro Buontempo (La Destra), Stefano Zappalà (Pdl) avranno doppi contributi e doppio vitalizio per i mandati a Bruxelles o in Parlamento». E così la schiera degli onorevoli stregati dal vitalizio si fa' sempre più lunga.
Ma ad ogni modo, la pacchia varrà solo per questa legislatura. La Giunta Polverini un minimo di coscienziosità ce l'ha avuta. Un comma, che sa quasi di beffa, recita: «E' facoltà di ciascun consigliere o assessore regionale in carica o cessato dalla carica comunicare in maniera irrevocabile la volontà di rinunciare all'istituto dell'assegno vitalizio entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge».