L’avvertimento di Di Maio: “O si va avanti col green pass o si torna al coprifuoco”
Il ministro degli Esteri lo dice chiaro e tondo: il green pass è la strada per uscire dalla pandemia. Luigi Di Maio segue fedelmente la linea del governo – o almeno di gran parte di esso – ribadendo quanto già spiegato ieri dal ministro Speranza. L'ex capo politico del Movimento 5 Stelle ricorda, intervistato a Domani è un altro giorno su Raiuno, che ci sono città con una bassa percentuale di vaccinati che stanno "dichiarando il coprifuoco". Perciò o andiamo avanti con "il green pass o torniamo al coprifuoco, decidiamo di chiudere tutto e ritornare ad una crescita zero – avvisa Di Maio – abbiamo perso un milione di posti di lavoro durante la pandemia, quindi non stiamo giocando con il green pass". Poi condanna con durezza quanto accaduto a Novara, dove dei manifestanti no vax si sono vestiti come prigionieri dei lager nazisti: "È un'azione ignobile".
Di Maio, rispondendo sul futuro del Movimento 5 Stelle, sottolinea che "non c'è compatibilità con un centrodestra a trazione Salvini". E proprio sull'ex alleato nella prima esperienza di governo targata Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri esteri chiosa: "Salvini è una delle persone più false mai conosciute". Di tutt'altro tipo è l'opinione espressa sull'attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, che è stato "fondamentale" per i negoziati del G20 tenutosi a Roma nel fine settimana.
Proprio sul G20 si concentra il ministro degli Esteri: "La questione del clima è un fatto da non trascurare – spiega – Al G20 abbiamo portato oltre l'80% dell'economia mondiale intorno a un tavolo e abbiamo stabilito di non far aumentare la temperatura globale oltre il grado e mezzo", mentre "prima era oltre 2 gradi". E "in quel mezzo grado ci sono 250 milioni di morti per inquinamento e 200 milioni di migranti in più". Secondo Di Maio si tratta di una "catastrofe che riguarda la vita di un numero persone pari a circa la metà dell'Europa". E infine il ministro pentastellato commenta l'incontro con il principe Carlo: "Ha parlato tutto il tempo di nuove tecnologie applicate alla transizione ecologica, è molto appassionato di questi temi, non è una questione generazionale".