Lavoro, arriva il decreto del governo contro l’emergenza caldo: per i sindacati è insufficiente
Il governo si prepara a intervenire contro l'emergenza caldo, che sta mettendo in difficoltà diversi settori. Specialmente quello agricolo e delle costruzioni, in cui le temperature torride rendono impossibile proseguire le attività nelle ore centrali della giornata. Il Consiglio dei ministri si riunirà questa sera e dovrebbe emanare un decreto legge per facilitare il ricorso alla cassa integrazione, estendendo i casi in cui è possibile richiederla.
Ieri al ministero del Lavoro c'è stato l'incontro con i sindacati, al termine del quale la ministra Marina Calderone ha annunciato l'intervento sulla cassa integrazione per i lavori edili e quelli dell'agricoltura, che sono appunto i più esposti a questa ondata di caldo estremo. Sul tavolo, discusso anche con il ministro della Salute, Orazion Schillaci, i rappresentanti di Inps e Inail, nonché quelli di Comuni e Regioni, c'è un "Protocollo condiviso per l'adozione delle misure di contenimento dei rischi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro".
Un testo che non avrebbe però accontentato le parti sociali. Che chiedevano invece lo stop automatico della attività oltre certe temperature. "Dall'incontro non sono arrivati risultati importanti. Continuiamo a chiedere di fermare il lavoro, soprattutto nei settori esposti a temperature elevate. Il governo non ha risposto né preso impegni. Hanno solo annunciato la possibilità di non conteggiare la cassa integrazione per gli edili e di dividerla a ore nell'agricoltura. Ma vengono lasciati fuori i lavoratori a tempo determinato e gli stagionali", ha commentato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in un'intervista con Fanpage.it.
Critiche anche dalla Cgil. Francesca Re David ha commentato: "Alla nostra richiesta di misure urgenti per far subito fronte all'emergenza caldo il ministero del Lavoro ha risposto proponendo un Protocollo su misure normate dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro e linee guida senza nessun elemento per renderle esigibili e vincolanti. Basta perdere tempo". Per poi sottolineare che in questo testo non ci sia alcun riferimento "per i lavoratori non subordinati come i riders o gli stagionali".