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Lavitola e l’avvertimento a Berlusconi: “Torno e ti spacco il c…”

La sorella dell’ex direttore de L’Avanti rivela un particolare inedito della vicenda che vede coinvolto anche il Cavaliere, con un bigliettino recapitato via fax in quel di Arcore.
A cura di Redazione
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Un biglietto aereo di rientro in Italia con una eloquente scritta sul retro: "Torno e ti spacco il c…". E' questo il contenuto di un fax (o di una mail) che Valter Lavitola avrebbe spedito a Silvio Berlusconi poco prima di rientrare dalla latitanza oltreoceano. A rivelarlo è la sorella dell'ex direttore de L'Avanti, Maria Lavitola che, stando a quanto emerge dai verbali avrebbe dichiarato: "Il 28 marzo scorso il legale ha chiesto di vedermi. Nella circostanza l'avvocato mi disse che mio fratello aveva spedito una mail o un fax all'onorevole Berlusconi con il quale mostrava il biglietto aereo di rientro in Italia con sotto scritto: "Torno e ti spacco il culo". L'avvocato era molto contrariato e mi disse che mio fratello era veramente pazzo e lui non sapeva che cosa fare".

Secondo quanto riporta il Corsera, nel racconto delle ultime vicende giudiziarie che vedono Silvio Berlusconi intenzionato a non testimoniare (poiché implicato in un altro procedimento giudiziario), sembra molto complessa la trama che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire:

Quali siano gli argomenti che Lavitola intendeva usare per convincere Berlusconi a pagarlo sono ben illustrati in una lettera che il faccendiere aveva incaricato la sorella di recapitargli […] Dopo aver confermato «la mia amicizia e lealtà come sempre», Lavitola scrive a Berlusconi: «La prego solo, nei limiti di quanto le sarà possibile, di tutelare la mia onorabilità. Le ricordo che il 9 agosto scorso, quando sono stato da lei con i due ragazzi (i coniugi Tarantini ndr ), le hanno confermato la mia correttezza e lei ha confermato loro la disposizione che mi aveva dato di consegnar loro una somma solo per avere un'attività all'estero. L'unica cosa che non consentirò è che, anziché essere considerato un amico disposto a sacrificarsi senza aver mai ottenuto nulla, venga qualificato come un piccolo truffatore che approfittava della sua fiducia».

Infine il vero "avvertimento" del faccendiere, il quale sembra abbastanza deciso nel mettere in chiaro la situazione: «Dalla lettura delle carte sarà impossibile sostenere che non ho ricevuto i 500 mila euro in contanti». Circostanze che ovviamente implicano a Lavitola la contestazione del reato di estorsione nei confronti di Silvio Berlusconi: 5 milioni di euro in cambio del silenzio.

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