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Pensioni

L’aumento delle pensioni minime si può fare, dice l’Inps: qual è il piano del governo Meloni

Senza un intervento del governo, nel 2025 l’importo delle pensioni minime scenderà. Riconfermando le misure in vigore quest’anno, invece, si arriverebbe a 621 euro di assegno. Ma l’esecutivo starebbe studiando un modo per andare oltre, anche se di pochi euro. L’Inps ha dato una via libera ‘informale’, dicendo che un aumento sarebbe “sostenibile”.
A cura di Luca Pons
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I lavori sulla manovra per il 2025 stanno entrando nel vivo, quando mancano poche settimane al momento in cui il testo della legge di bilancio dovrebbe essere presentato al Parlamento. E nel testo potrebbe anche esserci un piccolo passo avanti per le pensioni minime. Servirebbe un intervento piuttosto contenuto per mantenere l'assegno sul livello attuale e portarlo, grazie alla rivalutazione automatica per l'inflazione, a 621 euro. Ma il governo potrebbe andare oltre, puntando a 630 o anche 640 al mese come soglia.

Le pensioni finora sono state piuttosto sacrificate, nei ragionamenti dell'esecutivo sulla manovra. Ad esempio, l'anno prossimo con tutta probabilità saranno rinnovati i pensionamenti anticipati che esistono oggi (Quota 103, Opzione donna e Ape sociale) e che riguardano un numero molto ristretto di lavoratori. La rivalutazione basata sull'inflazione potrebbe non essere più essere tagliata per le pensioni più alte, ma questo è possibile anche perché l'aumento sarà molto contenuto: l'1% circa.

Oggi l'assegno minimo Inps vale 614,77 euro al mese. Questo è dovuto a un aumento temporaneo varato dal governo nel 2022, e in scadenza a fine anno. Se questo non venisse confermato, l'importo scenderebbe del 2,7% il prossimo anno – questo calo non sarebbe compensato neanche dall'inflazione, quindi le pensioni minime subirebbero un vero e proprio taglio.

Si può escludere che il centrodestra voglia permettere questo calo: sarebbe un duro colpo dal punto di vista politico e dei consensi. Quindi sembra scontato che, se non altro, l'aumento del 2,7% già in vigore sarà confermato e l'assegno potrà salire, grazie all'inflazione, a circa 621 euro.

Tuttavia la maggioranza – in particolare Forza Italia, da tempo attento al tema degli assegni minimi – non vorrebbe fermarsi qui. Sarebbe allo studio una misura per alzare leggermente le pensioni più basse. Di quanto non è ancora noto, e dipenderà dai soldi a disposizione. Si punterebbe ad arrivare almeno a 630 euro al mese, mentre FI starebbe pressando per andare anche oltre, fino a 650 euro.

Come detto, l'importo dell'effettivo aumento sarà deciso quando sarà più chiaro quante risorse si possono dedicare alla misura. Certo, si tratterà in ogni caso di un incremento di pochi euro, al massimo qualche decina. Gli assegni resteranno ben lontani dalla promessa elettorale di Forza Italia di mille euro al mese entro fine legislatura.

Oggi è arrivato anche un via libera ‘informale' da parte dell'Inps, che dovrebbe occuparsi concretamente di erogare questi assegni più alti. La direttrice generale Valeria Vittimberga, intervistata dal Messaggero, ha affermato che l'intervento sulle pensioni minime è "possibile" e "sostenibile" dal punto di vista economico, anche se la scelta spetta al governo: "È fondamentale difendere il potere d’acquisto dei pensionati, in particolare delle fasce più deboli, soprattutto alla luce dell’erosione causata dall’inflazione non ancora totalmente riassorbita".

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