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Olimpiadi Parigi 2024

L’assurda provocazione di Roccella: “Alle prossime Olimpiadi non ci sarà distinzione uomini e donne?”

Queste Olimpiadi “hanno segnato un nuovo salto di qualità nell’attacco alle donne”. A dirlo è la ministra della Famiglia del governo Meloni, Eugenia Roccella, che lancia anche un’assurda provocazione per cui si aspetta che nel 2028 il comitato olimpico “abolirà la distinzione tra gare maschili e gare femminili, unificando le competizioni in un unico genere ‘neutro'”.
A cura di Annalisa Girardi
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Nel giorno della cerimonia conclusiva, dalla ministra della Famiglia del governo Meloni, Eugenia Roccella, arriva l'attacco alle Olimpiadi. Nelle ultime due settimane non sono mancate polemiche – condite con anche tanta disinformazione, come nel caso della pugile Imane Khelif – e anche Roccella è tornata a dire la sua affermando che queste Olimpiadi "hanno segnato un nuovo salto di qualità nell'attacco alle donne".

Roccella ha prima parlato del caso dell'atleta afghana squalificata per aver mostrato un messaggio politico, "Free afghan women": nonostante si possa considerare largamente condivisibile (e infatti ha ricevuto gli applausi del pubblico), il Comitato internazionale olimpico (Cio) ha vietato messaggi politici durante i giochi ed è stata squalificata. Poi la ministra è tornata sulla questione sessuale. "Nel cuore dell’occidente, un’atleta afghana della squadra dei rifugiati è stata squalificata per aver mostrato la scritta “Liberate le donne afghane” al termine della sua prova. E, a proposito delle polemiche che hanno accompagnato le competizioni di boxe femminile, il presidente del Comitato Olimpico Thomas Bach ha affermato che non ci sarebbe un sistema “scientificamente solido” per distinguere uomini e donne. Due facce della stessa medaglia, che non è certo una medaglia olimpica ma è quella di un nuovo patriarcato che attacca le donne colpendole nell’identità, cioè non riconoscendo la realtà del corpo sessuato", ha scritto in un lungo post sui social.

Per poi proseguire: "È invece proprio sul corpo delle donne che in tante parti del mondo, come in Afghanistan, si esercita l’oppressione più feroce, è per il loro corpo che le donne vengono private dei diritti e delle libertà fondamentali. Mettere in discussione il binarismo sessuale rischia di essere un potente avallo a tutto ciò. Supponiamo che a questo punto, per coerenza, dalle prossime Olimpiadi il CIO scioglierà la squadra dei rifugiati, che dopo la squalifica dell’atleta afghana rischia di diventare un esercizio di ipocrisia, e soprattutto abolirà la distinzione tra gare maschili e gare femminili, unificando le competizioni in un unico genere “neutro”. Perché se si nega la possibilità di distinguere “scientificamente” i maschi dalle femmine, è evidente che le categorie maschili e femminili, e con esse le gare sportive per le donne, perdono totalmente di senso".

Va ricordato che le polemiche sono scoppiate quando è stata diffusa la notizia, totalmente falsa, che agli incontri di boxe partecipasse anche una persona trans e che questa persona fosse Imane Khelif. Una fake news, appunto, dal momento che la pugile, che poi ha vinto la medaglia d'oro, è una donna.

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