Lassini non si dimette, telefonata di Berlusconi: solidarietà all’autore dei manifesti anti-magistrati
Le elezioni comunali di Milano 2011 sono avvelenate dalla spaccatura interna al centrodestra, dopo che il candidato sindaco Letizia Moratti ha chiuso la porta alla candidatura di Roberto Lassini, autore dei manifesti “Fuori le BR dalle procure”. Purtroppo, a liste già consegnate, Lassini non può essere depennato dai candidati al consiglio comunale, e forte della pubblicità guadagnata negli ultimi giorni e del sostegno di personaggi del calibro di Daniela Santanché, è molto probabile la sua elezione. In tal caso, il candidato consigliere comunale fa sapere che non rassegnerà le dimissioni. Anzi, conferma di aver ricevuto una telefonata di solidarietà direttamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Giornale lancia uno slogan per le elezioni 2011 milanesi: “Io voto Moratti e Lassini”.
Ospite a Porta a Porta, Lassini racconta della telefonata di solidarietà ricevuta da Silvio Berlusconi. L'avvocato Lassini è indagato per vilipendio a causa dall'affissione di manifestanti che denunciavano la presenza di brigatisti all'interno della Procura di Milano che si sta occupando delle indagini sul caso Ruby. Attorno a Lassni si è creato un movimento civico molto folto, tanto da ricevere il supporto di personalità di alto calibro politico.
Un vero e proprio “partito Lassini” che fa storcere il naso al candidato sindaco Letizia Mortatti, ma che viene sostenuto da Daniela Santanché e da Tiziana Maiolo, acerrima nemica anche dell'attuale primo cittadino di Milano. Giorgio Stracquadanio è tra i sostenitori di Lassini che rimangono nell'ombra, ma numerosi consiglieri di zona si stanno iscrivendo alla “Associazione dalla parte della democrazia” di cui l'avvocato è presidente.
Comincia con la feroce spaccatura nel centrodestra la corsa di Letizia Moratti al secondo mandato, mentre Giuliano Pisapia sembra riscuotere sempre maggior successo a sinistra e il ballottaggio diventa l'ipotesi più probabile. In un faccia a faccia, la Moratti potrebbe soccombere e riconsegnare la seconda città d'Italia nelle mani del centrosinistra dopo anni di governo azzurro. Per evitare ciò, ogni mezzo è lecito e il premier deve averlo capito bene: Lassini potrebbe essere l'asso nella manica del Cavaliere di Arcore.