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L’appello di Berlusconi: “Fi resta all’opposizione, ma spero in una convergenza per bene del Paese”

“Forza Italia è parte integrante del centrodestra all’opposizione del governo Conte”: a ribadirlo è il leader azzurro, Silvio Berlusconi. Che in una lettera inviata al Corriere della Sera sottolinea, “nella chiarezza del nostro ruolo di opposizione”, la volontà di “lavorare per l’Italia, cercando di tutelare – trovando le necessarie convergenze – i comparti e le categorie più penalizzate dalla crisi”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ribadisce che il suo partito resta parte del centrodestra e rimarrà all’opposizione di questo governo. Attraverso una lettera inviata al Corriere della Sera, Berlusconi chiede anche una maggiore convergenza da parte del governo e della maggioranza su alcune proposte concrete, soprattutto in vista della discussione in Parlamento sulla legge di Bilancio. “Forza Italia è parte integrante del centrodestra all’opposizione del governo Conte – scrive Berlusconi -. Un’opposizione che nasce dai fatti, da una visione politica profondamente alternativa e da un giudizio critico su molti aspetti dell’operato dell’esecutivo in questi mesi drammatici per il Paese. Ma essere opposizione per un movimento politico come il nostro, basato sui principi liberali, cristiani, europeisti, garantisti, non significa assolutamente tifare per il «tanto peggio tanto meglio», sperare di guadagnare consenso sulle difficoltà dell’Italia”.

Berlusconi non invocatattiche parlamentari più o meno efficaci per il nostro posizionamento”. E prosegue: “Significa, al contrario, nella chiarezza del nostro ruolo di opposizione, lavorare per l’Italia, cercare di tutelare – trovando le necessarie convergenze – i comparti e le categorie più penalizzate dalla crisi. Lo abbiamo fatto votando nelle scorse settimane lo scostamento di bilancio, non un sostegno al governo ma un atto concreto per aiutare i meno garantiti dalla crisi, cioè il comparto del lavoro autonomo, dei professionisti, del commercio, dell’artigianato, della piccola impresa”.

Categorie poste all’attenzione del Parlamento e del governo, afferma ancora Berlusconi.  “Voglio essere per quanto possibile ottimista. Confido che al di là delle ragioni di schieramento si possa trovare una convergenza sulle concrete esigenze del Paese. Da parte nostra, faremo tutto il possibile, come sempre, non per una parte politica ma per gli italiani”, aggiunge il leader di Forza Italia. Che ribadisce la sua battaglia per il lavoro autonomo, anche in vista della manovra, “che comunque non potremo votare, perché sarebbe un atto di fiducia politica al governo”. Gli azzurri, comunque, stanno chiedendo alcune modifiche, individuando due settori a cui dare priorità: quello del lavoro autonomo e delle partite Iva e i giovani. Per il lavoro autonomo Fi chiede almeno 2/2,5 miliardi e una sorta di anno bianco fiscale. Per i giovani, invece, si parla soprattutto di digitalizzazione e istruzione, citando “la scuola paritaria” come la “grande dimenticata di questa crisi”.

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