L’appello del governo a Schlein sul premierato: “Sarebbe bello se lei e Meloni cambiassero l’Italia”
Quello del ministro di Fdi Luca Ciriani su ‘La Stampa' di oggi ha tutta l'aria di essere un appello, o quantomeno una mano tesa, per iniziare una fase di dialogo sulle riforme: "Sarebbe bello – dice – se Schlein e Meloni cambiassero insieme l'Italia". Il ministro per i rapporti con il Parlamento, apre alle modifiche del testo sul premierato, in particolare sulla norma anti-ribaltone, ma non ripone troppe speranze nella possibilità che ci sia davvero una collaborazione costruttiva tra maggioranza e opposizione. Già nelle scorse settimane era stata la ministra Elisabetta Casellati a chiarire che il testo della riforma non è "blindato". Ciriani promette inoltre di mettere un freno all'abuso di decreti del governo Meloni.
Il referendum sulla riforma del premierato "non ci spaventa. E di per sé non sarebbe un male. Gli italiani devono poter decidere e noi crediamo che siano d'accordo con la nostra proposta". Ma non si tratta di un modo per non tenere in considerazione la possibilità di una riforma condivisa con le opposizioni: "Assolutamente no. È vero il contrario. Abbiamo fatto di tutto, comprese delle consultazioni formali. Abbiamo scritto un testo che è il frutto di una mediazione, anche per venire incontro alle richieste degli altri partiti". Il riferimento è alle ‘consultazioni' che proprio sulla riforma la premier Meloni ha tenuto nella scorsa primavera.
"Praticamente tutti – aggiunge – ci hanno chiesto due cose: non toccare i poteri del presidente della Repubblica e non soffocare il Parlamento. E quindi a costo di fare una riforma diversa da quella che avevamo in testa – ricordo che nel programma del centrodestra si parla di presidenzialismo – abbiamo presentato un testo ragionevole". Il testo cambierà in Parlamento: "Quando si parla di Costituzione anche le virgole sono importanti, quindi è ovvio che il Parlamento potrà intervenire, specie su alcuni punti".
Per esempio sulla norma anti-ribaltone: "Questa norma, oltre a impedire governi tecnici, è il punto di incontro tra una visione presidenzialista e la tradizione parlamentare nel nostro Paese. Secondo me è perfettibile. Nessuno di noi – osserva inoltre il ministro – ha nascosto che avremmo preferito il cosiddetto ‘simul-simul', ovvero che con la caduta del premier finisce la legislatura. Si può ragionare su questo".
Altro punto da chiarire è il premio di maggioranza del 55 per cento, inserito in Costituzione: "Noi sappiamo perfettamente che il premio di maggioranza non può essere sproporzionato. E quindi nella legge elettorale saranno inserite soglie minime ragionevoli, che faranno scattare il premio". La soglia "potrebbe essere tra il 30 e il 40 per cento". Al momento nessun segnale dalle opposizioni: "Neanche uno, peccato", anche se il ministro "Lo auspico. E me lo aspetto specialmente da Elly Schlein, che deve misurarsi con la leadership del partito più importante dell'opposizione. Sarebbe bello che due donne, lei e Giorgia Meloni, cambiassero l'Italia insieme. Ma da una parte c'è una donna coraggiosa e determinata, dall'altra ancora non è chiaro. Spero che Schlein non scappi dal confronto", ha concluso Ciriani.