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Conflitto Israelo-Palestinese

L’appello a Meloni e Ursula von der Leyen per un cessate il fuoco in Palestina: cosa dice il testo

Un appello per un cessate il fuoco in Palestina, siglato da oltre 50 personalità della politica, del mondo della spettacolo e del giornalismo, è stato inviato alla presidente del Consiglio Meloni e alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. L’appello è intitolato ‘#StopCrimesInPalestine’.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una raccolta firme, lanciata dalla deputata dem Laura Boldrini, da Massimo Amato docente alla Bocconi di Milano e dal giornalista Gianni Giovannetti, per chiedere alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di mettere in atto tutti gli strumenti a disposizione per un immediato cessate il fuoco in Palestina, la liberazione di tutti gli ostaggi, il ripristino e il rispetto incondizionato del diritto internazionale a tutela della pace e della dignità dei popoli. L'appello è intitolato ‘#StopCrimesInPalestine', ovvero "Stop ai crimini in Palestina", e da oggi potrà essere firmato anche online attraverso la piattaforma Change.org.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa presso la sede Federazione Nazionale della Stampa. All'appello hanno aderito personalità del mondo della cultura, dell'università, della scienza, del giornalismo, della politica, dello spettacolo. "Lo spirito che anima questa iniziativa e' quello di riaffermare le ragioni della politica sulla ferocia delle armi, del primato dei diritti umani sull'uso della forza, della volontà di dialogo sulla cieca contrapposizione", dicono i promotori.

Tra le firme ci sono quelle del Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, dello storico Alessandro Barbero, della scrittrice Dacia Maraini scrittrice, del parlamentare dem Andrea Orlando, della senatrice Susanna Camusso, del deputato Gianni Cuperlo, del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, della giornalista Rula Jebreal, dello scrittore Maurizio de Giovanni, dell'attrice Alba Rohrwacher , dell'ex ministro Pier Luigi Bersani e dell'ex premier Massimo D'Alema, della scrittrice Viola Ardone, del giornalista Corrado Formigli, dell'attrice Laura Morante, del giornalista Gad Lerner, del sindaco di Riace e parlamentare europeo Mimmo Lucano, del regista Saverio Costanzo, della giornalista Tiziana Ferrario, del giornalista Riccardo Cucchi, della parlamentare europea Cecilia Strada, del regista Emanuele Crialese.

"Quando lo abbiamo concepito non si era ancora aperto il fronte libanese – ha spiegato Boldrini – il nostro messaggio assume ora ancora più valore, se possibile". Quindi l'ex presidente della Camera ha aggiunto: "Stiamo assistendo all'annientamento del popolo palestinese". Nel corso dell'incontro Boldrini ha presentato Yara Abushab, studentessa di Gaza arrivata un anno fa in Italia per un tirocinio di un mese, ma rimasta bloccata nel nostro Paese per lo scoppio della guerra. Grazie a una campagna di crowdfunding la ragazza è riuscita a salvare parte della propria famiglia, che ha così potuto varcare il valico di Rafah.

Cosa dice l'appello #StopCrimesInPalestine'

"Oltre all’uccisione di un numero intollerabilmente alto di palestinesi – ormai più di 42.000 persone, la gran parte anziani donne e bambini –, oltre alla distruzione sistematica di ogni infrastruttura, assistiamo da mesi anche a un massacro senza precedenti degli operatori umanitari e dei giornalisti, mentre le autorità israeliane vietano alla stampa internazionale di entrare a Gaza, impedendole di informare l’opinione pubblica, come accade nei peggiori regimi autoritari. Ogni ora che passa la strage diventa più atroce e il baratro più profondo", si legge nel documento.

"E il rischio è che, nelle more di dichiarazioni di circostanza, vada perso non solo il senso del diritto, non solo l’aspirazione a una soluzione politica del conflitto, ma vada persa innanzitutto la nostra umanità".

"Il popolo palestinese ha diritto alla propria auto-determinazione, così come Israele ha diritto a esistere in sicurezza. Ma Israele ha il dovere di rispettare la legalità internazionale, il che vuol dire porre fine alle stragi e a decenni di occupazione, attuare il rispetto incondizionato dei diritti umani, delle norme  sancite nella Carta delle Nazioni Unite e degli obblighi prescritti dalle risoluzioni ONU.

"È compito del Governo italiano, della Commissione europea e della comunità  internazionale sostenere e spingere questo processo fino alla sua completa definizione", si sottolinea.

Nell'appello si chiede al governo italiano e alla Commissione europea "di mettere in atto tutti gli strumenti a loro disposizione non solo per giungere a un immediato cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, ma anche perché cessino immediatamente la detenzione arbitraria senza limiti di tempo dei prigionieri palestinesi e le pratiche di tortura ormai accertate, e perché si attui il rispetto incondizionato dei diritti umani.

Si chiede inoltre "che il diritto internazionale sia fatto valere senza eccezioni per nessuno,  e che ogni paese democratico si faccia carico degli obblighi che  derivano dai provvedimenti già emessi dalla Corte internazionale di giustizia, che intimano al governo di Israele di cessare ogni azione volta a perpetuare e aggravare il massacro in corso, e che gli ordinano di lasciare immediatamente i territori illegalmente occupati".

E ancora "l’interruzione dell’invio delle armi al Governo israeliano, le sanzioni nei confronti di Netanyahu e dei suoi ministri che incitano all’odio e la sospensione dell’accordo di associazione Israele-UE, che si basa sul rispetto dei diritti umani". Infine si chiede "che il diritto e la legalità internazionale prevalgano sull’uso della forza".

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