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L’Antitrust ha invitato 13 società di energia elettrica a rendere più trasparenti le proprie offerte

In vista della fine del mercato tutelato e del passaggio definitivo al mercato libero del 1° luglio, l’Autorità ha disposto interventi di “moral suasion” per le società che pubblicavano online offerte fuorvianti: nel mirino costi non dichiarati e comunicazioni “green” false.
A cura di Pietro Forti
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L'Antitrust italiana ha disposto interventi di moral suasion nei confronti di 13 società attive nella fornitura di energia elettrica. Illumia, Jen Energia, Dolomiti Energia, Axpo Italia (Pulsee Luce & Gas), Ajo’ Energia, Acea Energia, Ecom-Energu Comune, Agsm Aim Energia, Hera Comm, Wekiwi, Omnia Energia, Semplice Gas & Luce, E.On Energia: tutte queste società sono state invitate a "integrare la propria informativa promozionale in modo chiaro ed esaustivo". L'Autorità ha infatti rilevato, a seguito di un periodo di monitoraggio, che le offerte commerciali online non riportavano tutti i costi a carico del consumatore. Inoltre i green claims presenti nelle promozioni, secondo l'Antitrust, risultavano fuorvianti: "È emerso che alcune affermazioni da parte delle società non fornivano circostanziate e certificate informazioni sulle concrete azioni svolte", ha spiegato in una nota il presidente Roberto Rustichelli.

Il periodo di monitoraggio era dovuto alla cessazione del mercato tutelatocessazione del mercato tutelato prevista per il 1° luglio di quest'anno. Dopo questa data, infatti, i consumatori dovranno obbligatoriamente scegliere una delle società elettriche presenti sul mercato libero, e l'operazione dell'Antitrust era volta a ristabilire un sistema di offerte trasparenti. Come già detto, infatti, le offerte non riportavano "tutti gli oneri (discrezionalmente previsti dalle società di vendita) che compongono la spesa per l'energia" e, allo stesso tempo, per l'Autorità non erano supportate dalle certificazioni green necessarie per dichiarare che le offerte fossero sostenibile al livello ambientale.

Le associazioni di consumatori hanno reagito in maniera generalmente positiva alla decisione dell'Antitrust, ma hanno chiesto un passo in più. Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, ha fatto presente all'Autorità: "Bisogna spostare l'obiettivo sulle troppe criticità legate all'imminente fine del mercato tutelato della luce". Dello stesso avviso anche Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale dei consumatori: "Le offerte devono essere trasparenti. Da sempre invitiamo il consumatore a non fidarsi mai della pubblicità o di chi ci telefona a casa – spiega Dona – Se vuole cambiare fornitore deve farlo solo dopo essere andato sul Portale Offerte di Arera. Senza contare che, almeno in questo momento, non ci sono offerte del mercato libero più convenienti della tutela".

Più critico il Codacons, che ritiene insufficiente l'azione di moral suasion e arriva a chiedere il ricorso a multe: "Servono sanzioni per chi non garantisce i diritti degli utenti, il comportamento contestato dall'Antitrust è in grado di modificare sensibilmente le scelte dei consumatori, portandoli a stipulare contratti di fornitura con conseguenze economiche rilevanti – si legge in una nota dell'associazione – La carenza di trasparenza nelle offerte al pubblico e il ricorso al greenwashing, ossia all'utilizzo di tematiche ambientali per attrarre una fetta di pubblico sempre più attenta a tali aspetti, sono pratiche lesive dei diritti degli utenti in grado di alterare il mercato. Servono sanzioni pecuniarie per far da deterrente".

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