L’Anpi chiede al governo di sciogliere urgentemente Forza Nuova: “Lo prevede la legge”
L'Anpi torna a chiedere lo scioglimento di Forza Nuova. Durante la Conferenza stampa promossa oggi dal Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo ha detto: "Dopo l'assalto alla Cgil, dopo le mozioni alla Camera e al Senato, dopo l'annuncio della creazione di un gruppo di esperti, non è successo nulla. Intendiamo rompere questo silenzio: torniamo a chiedere decisamente e formalmente al Governo lo scioglimento di Forza Nuova e delle altre organizzazioni fasciste".
Dopo i fatti culminati con l'assalto alla Cgil dietro la guida di Forza Nuova durante una manifestazione No Green Pass, infatti, circa un mese fa in Parlamento erano state approvate delle mozioni che chiedevano lo scioglimento delle organizzazioni neo fasciste e tutte le "realtà eversive". Ma da allora non ci sono stati sviluppi. L'Anpi chiede allora nuovamente che il governo intervenga: "Lo prevede la legge Scelba. L'applicazione della legge non può essere condizionata dalle opportunità politiche, bisogna procedere con la massima urgenza".
Pagliarulo ha quindi ricordato che proprio la normativa italiana, appunto la legge Scelba in applicazione della 12esima disposizione finale della Costituzione, prevede l'impossibilità di dar vita al partito fascista. Ci sono quindi due possibilità per sciogliere queste organizzazioni: "La prima con sentenza accertata della magistratura, la seconda in casi di necessità e urgenza tramite decreto legge con cui governo ‘adotta' il provvedimento di scioglimento. ‘Adotta', non ‘può adottare', è una legge prescrittiva".
Secondo il presidente dell'Anpi, quindi la domanda è una: "Siamo davanti a un caso straordinario di necessità e urgenza? Lo è con evidenza scientifica, per l'unicità dell'assalto alla Cgil nella storia del nostro Paese, per la violenza di quell'assalto, per la natura neofascista di Forza Nuova, che mi sembra conclamata, e per l'evidente pericolo eversivo per la democrazia". Secondo l'Associazione dei partigiani, quindi, la legge va applicata e in un contesto come questo non ci possono essere opportunità politiche di nessun tipo, "o si porrebbe la politica al di sopra della legge, cosa inammissibile e pericolosissima".