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L’annuncio di Luigi Di Maio a Porta a Porta: “Il reddito di cittadinanza partirà a marzo 2019”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, annuncia che il reddito di cittadinanza verrà erogato a partire dalla metà di marzo del 2019. Inoltre, entro la fine dell’anno arriverà il taglio delle pensioni d’oro, mentre in primavera arriverà la legge per la riduzione del numero dei parlamentari.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il reddito di cittadinanza arriverà entro la metà di marzo 2019. Ad assicurarlo è il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, intervenendo a Porta a Porta, la trasmissione di Rai 1 che andrà in onda questa sera. “Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l’impiego con il reddito di cittadinanza erogato”, assicura. Spiegando, inoltre, che l’obiettivo è quello di “raddoppiare l'organico dei centri per l'impiego da 7 mila a 15 mila unità. Mancano delle figure come gli psicologi del lavoro”.

Non solo il reddito di cittadinanza. Di Maio annuncia anche che è pronta “una proposta per incominciare ad eliminare le leggi inutili per le imprese. Siamo arrivati ad una proposta che elimina 140 leggi. Ci sarà un codice unico con norme uniche, elimineremo anche i dpr”. E, ancora, la legge sulle pensioni d’oro è in arrivo: “Entro l’anno le tagliamo. Noi la proposta per la legge sulle pensioni d'oro la facciamo partire, ma se si rallenta la mettiamo nella legge di bilancio”. Altro annuncio riguarda la legge costituzionale per ridurre il numero dei parlamentari, già presentata in Parlamento negli scorsi giorni, ma che dal governo arriverà ad “aprile-maggio”, secondo Di Maio.

Il rapporto con la Lega e il decreto Genova

Il vicepresidente del Consiglio parla anche dei suoi alleati di governo della Lega: “Credo gli faccia bene stare lontano da Berlusconi perché quando era con Berlusconi stava sotto il 20%”. Ma Di Maio non nasconde le divisioni su alcuni temi, come la ricostruzione del Ponte Morandi: “Sul tema di Autostrade non la pensiamo allo stesso modo. Ci sono visioni differenti ma siamo tutti d'accordo che il ponte vada ricostruito subito con poteri speciali e con un ponte fatto bene”. C’è poi il decreto Genova, che sembra essere bloccato dalla Ragioneria dello Stato per la mancanza di coperture: “Il decreto per Genova – assicura Di Maio – domattina o stanotte sarà mandato al Quirinale”.

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