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Landini: “Maggioranza va in ferie quando bisogna prendere misure per i lavoratori, non è bel segnale”

“Quando si deve approvare un provvedimento per i lavoratori, la maggioranza va in ferie. Non è un bel segnale”: lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, commentando quanto accaduto alla Camera dove sono mancati i numeri per approvare lo scostamento di bilancio che sarebbe servito a tagliare ulteriormente il cuneo fiscale.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono parole dure, quelle del segretario della Cgil, su quanto accaduto alla Camera, dove la maggioranza non ha avuto i numeri per approvare lo scostamento di bilancio legato al Def, che serviva per finanziare un nuovo taglio delle tasse sul lavoro. Numeri mancati per i troppi assenti in Aula. "Quando si deve approvare un provvedimento per i lavoratori, la maggioranza va in ferie. Non è un bel segnale", ha detto Maurizio Landini intervenendo a Radio Anch'Io. "Sulle politiche per il lavoro serve un cambiamento serio, non solo propaganda", ha aggiunto.

Accuse di poca serietà, insomma, e di pronunciare solo vuote parole sul lavoro e sulle misure da prendere. Il leader della Cgil, insieme ai vertici delle altre organizzazioni sindacali, sarà ricevuto a Palazzo Chigi dal governo domenica sera. Il giorno dopo, il 1° maggio, è stato convocato il Consiglio dei ministri che dovrà adottare un provvedimento sul lavoro. Un segnale ai lavoratori in una data simbolica, ha detto Meloni. Landini, però, non ha risparmiato critiche al metodo: "La convocazione quando il provvedimento è già deciso immagino sarà una informazione. Noi abbiamo sempre chiesto di essere coinvolti e essere ascoltati. Naturalmente ascolteremo. Ma non è questo il metodo che a noi piace: essere convocati la sera prima quando la mattina dopo votano un decreto già fatto".

Per poi ribadire: "Non serve una coccarda il primo maggio, ma un cambiamento vero: bisogna pensare tutti i giorni a chi lavora e a chi tiene in piedi il Paese, non una volta l'anno". E ancora: "Abbiamo i salari falcidiati dall'inflazione, la maggioranza dei lavoratori che non arriva alla fine del mese".

Landini ha quindi ricordato le proposte avanzate dai sindacati: un'ulteriore riduzione di cinque punti del cuneo fiscale, la reintroduzione del fiscal drag e lo stop allo smantellamento del Reddito di cittadinanza: "Non bisogna prendere i soldi tagliando il Rdc, ma mettendo un contributo di solidarietà sui profitti e sugli extraprofitti e combattendo l'alta evasione fiscale". Landini, infine, ha ricordato anche la questione dei contratti pubblici: "C'è bisogno di dare risposte alle richieste che abbiamo avanzato, compreso il rinnovo dei contratti pubblici: non c'è un euro".

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