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Landini avverte: “Se Renzi decide da solo su articolo 18, sarà sciopero generale”

Mentre Renzi esplicita (finalmente) la linea sull’articolo 18, crescono i malumori all’interno dei sindacati. E Landini manda un messaggio chiaro.
A cura di Redazione
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La novità di giornata è certamente rappresentata dalla conferma (più o meno chiara) della volontà del Presidente del Consiglio di procedere alla cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (sostanzialmente nella proposta che il Governo dovrebbe sostenere, e che sarà oggetto di discussione parlamentare nel disegno di legge delega sugli ammortizzatori sociali, il reintegro rimarrà solo in caso di licenziamenti discriminatori). Una indicazione, emersa nel corso dell'intervista di Matteo Renzi a La Repubblica di cui vi abbiamo riportato i passaggi principali, che ha ovviamente ravvivato il fuoco della polemica politica.

Se la minoranza del Partito Democratico sta provando in queste ore a ragionare intorno ad una proposta unitaria (per il momento mentre Civati ed altri parlano di un "rischio scissione", Bersani e Cuperlo si dicono ancora fiduciosi della possibilità di raggiungere un compromesso efficace), più ferma è la posizione dei Sindacati. A rompere gli indugi e a parlare espressamente della necessità di un'azione forte nel caso in cui il Governo si mostrasse indisponibile al dialogo e addirittura decidesse di ricorrere allo strumento della fiducia, è Maurizio Landini, che avverte: "Se uno dice che decide lui, che informa il Parlamento o che pensa che votando dentro un partito (il riferimento è alla Direzione Nazionale del Partito Democratico in programma domani, ndr) si sia già deciso per tutta Italia, si sbaglia. E se pensa di intervenire per decreto calando su tutto il Paese quello che intende decidere anche sulla testa dei lavoratori deve sapere che così facendo parte lo sciopero generale".

Considerazioni condivise anche dal segretario generale Susanna Camusso, che proprio dall'assemblea della Fiom a Cervia, aveva avallato tale linea: "Se di decidesse di procedere per decreto, sarebbe sciopero generale".

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