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Elezioni amministrative 2023

Analisi dei flussi elettorali: come si sono spostati i voti tra le politiche 2022 e le comunali 2023

L’Istituto Cattaneo ha analizzato i flussi elettorali, mettendo in evidenza gli spostamenti di voto avvenuti tra le elezioni politiche di settembre e il primo turno delle elezioni amministrative.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Istituto Cattaneo ha analizzato il risultato del primo turno di elezioni amministrative del 14-15 maggio e i flussi di voti tra le politiche del 25 settembre 2022 (voti alle coalizioni) e queste elezioni comunali (prendendo in considerazione i voti ai candidati a sindaco), in alcune città di medie dimensioni: Brescia, Vicenza, Pisa, Ancona, Latina, tutte città considerate un test importante per il governo e per i principali partiti di opposizione.

Il centrodestra si è aggiudicato 4 sindaci nei comuni capoluogo: ha conquistato Latina e confermato i sindaci di Sondrio, Treviso e Imperia. Il centrosinistra ha già vinto in due comuni capoluogo: Brescia e Teramo. Nelle precedenti elezioni il centrodestra aveva ottenuto 8 capoluoghi, il centrosinistra 5.

Brescia

A Brescia si è affermata al primo turno Laura Castelletti, prima donna sindaca nella storia della ‘Leonessa d'Italia': ha ottenuto il 54,8% delle preferenze.

Secondo l'analisi dell'Istituto Cattaneo questa percentuale proviene innanzi tutto da un apporto maggiore di elettori di centrosinistra (Pd, Sinistra, +Europa, Azione-Italia viva) del 2022 (42%) rispetto all'apporto ottenuto da elettori di centrodestra del 2022 dal suo sfidante Fabio Rolfi (34,6%), anche in virtù di un astensionismo più basso tra i primi rispetto ai secondi; il secondo luogo in quel 54,8% c'è il sostegno ricevuto da elettori che nel 2022 avevano votato M5s (circa il 4,5% sui voti validi del 2023) nonostante la presenza di un candidato a sindaco pentastellato, Alessandro Lucà.

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Vicenza

A Vicenza si va al ballottaggio. Nella città veneta Pd e A-Iv sostengono Giacomo Possamai (Pd) che è avanti col 46,2%. Il M5S ha presentato Edoardo Bortolotto. Possamai è lievemente in vantaggio sullo sfidante di centrodestra, Francesco Rucco al 44,1%.

In questo caso la dinamica che ha portato all’incoraggiante risultato del candidato di centrosinistra sembra parzialmente diversa. Anche qui il centrosinistra è stato favorito da una maggiore lealtà e una minore astensione tra i suoi elettori del 2022. Buona parte dei voti ceduti al centrodestra vengono da ex elettori Azione-Iv (in una misura non precisamente stimabile). Possamai sembra però avere attratto molti più voti dall'astensione (anche grazie alle liste civiche) che dal M5S.

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Ancona

Ad Ancona, unico capoluogo di Regione al voto, è testa a testa tra il candidato di centrodestra Daniele Silvetti, che appare in vantaggio (45,1), e la candidata del centrosinistra Ida Simonella (41,3). Nella città marchigiana il centrosinistra partiva da una posizione di vantaggio. Nel 2018 Valeria Mancinelli (centrosinistra) era rimasta di poco sotto il 50% al primo turno, e nel secondo poi aveva prevalso con il 63% dei voti su Stefano Tombolini (centrodestra). Ma nelle elezioni politiche del 2022 il distacco si è ristretto. Ora il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti, arriva al secondo turno in vantaggio, anche se la sfidante di centrosinistra, Ida Simonella, potrebbe teoricamente contare sul soccorso degli elettori di tutti gli altri candidati (tre di sinistra e uno del M5S).

Nel capoluogo marchigiano troviamo una dinamica simile a quella osservata Brescia, con la differenza che qui gli elettori di centrodestra non si sono astenuti e sono andati in massa a votare, quasi tutti per Daniele Silvetti.

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Pisa

A Pisa il cosiddetto ‘effetto Schlein' tanto atteso non si è visto. Nella città toscana, dove è previsto il ballottaggio tra i due candidati più votati, Michele Conti (49,9) e Paolo Martinelli (41,1), il centrodestra è sempre stato minoranza, alle elezioni politiche, europee e regionali. Il massimo picco lo aveva toccato alle europee del 2019, quando i partiti oggi al governo avevano sommato il 37,9% dei voti, mentre alle politiche di settembre 2022 erano scesi al 32,2%. Grazie a un candidato efficace, avevano però vinto, per la prima volta, le comunali del 2018, al secondo turno, dopo avere preso solo il 33,4% al primo. Il candidato del centrosinistra era stato travolto, nonostante gli apparentamenti aggiuntivi stipulati con tre liste civiche e nonostante la gran parte degli ulteriori voti fossero andati al primo a candidati di sinistra.

A Pisa il boost portato dalla neo segretaria avrebbe potuto farsi sentire di più, riportando l'equilibrio elettorale delle comunali più vicino a quello delle elezioni politiche. Ma invece questa volta il centrodestra ha mancato per un soffio la vittoria già al primo turno. Cosa è successo?

Secondo l'istituto Cattaneo è mancato l'apporto alla candidatura di centrosinistra tanto da parte di elettori di Azione-Iv del 2022, quanto da parte degli elettori 5 Stelle.

A Pisa infatti i 5 Stelle sono defluiti in buona parte verso l’astensione, mentre una buona quota di elettori che alle politiche 2022 avevano votato per Azione-Italia Viva ha sostenuto il candidato del centrodestra. Va notato che la stessa scelta è stata presa da una quota non marginale di elettori che avevano votato alle politiche per la coalizione formata da Pd, Sinistra e +Europa (elettori che conferiscono al candidato a sindaco di centrodestra circa 8 punti percentuali sui voti validi del 2023).

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Latina

Come ricorda l'Istituto Cattaneo, a Latina, nel 2021, il candidato del centrosinistra, Damiano Coletta, aveva vinto al secondo turno con il 54,9% nonostante avesse ottenuto una percentuale di voti (35,7%) nettamente inferiore a quella registrata (48,3%) dal candidato di centrodestra, Vincenzo Zaccheo al primo turno. Fu eletto, ma i partiti che lo sostenevano non ottennero il premio di maggioranza. Così Coletta è stato successivamente sfiduciato, con il conseguente ritorno anticipato alle urne. Stavolta la vittoria di Matilde Celentano (Fdi) è stata schiacciante. Con una percentuale, del 70%, mai raggiunta prima dal centrodestra neppure nella città nata dalla bonifica dell’Agro Pontino.

Un successo così schiacciante deriva da apporti provenienti da molte direzioni. Rimane comunque confermata la maggiore propensione, in questa fase, da parte degli elettori pentastellati a sostenere i candidati del centrosinistra o ad astenersi e una maggiore tendenza a ricollocarsi verso il centrodestra di una parte degli elettori Azione-Iv.

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