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Guerra in Ucraina

L’ambasciatore Razov convocato alla Farnesina, Italia protesta contro i referendum in Ucraina

“L’Ucraina ha il diritto di liberare i territori occupati all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. E noi continueremo a fornire un forte sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”. È quanto ha detto il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi dopo il colloquio con l’ambasciatore russo Serghey Razov.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ambasciatore russo Sergei Razov è arrivato questa mattina alla Farnesina, poco dopo le 11. È stato invitato ieri per un colloquio con il segretario generale Ettore Sequi. La convocazione del diplomatico è da leggere nell'ambito di un'iniziativa coordinata in Ue, per ribadire il non riconoscimento dei risultati dei referendum organizzati e promossi da Mosca in quattro regioni ucraine, parzialmente occupate dall'esercito invasore, e cioè Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Venerdì 30 settembre il presidente russo ha firmato l'atto che ha sancito l’ingresso delle quattro regioni all'interno del territorio di Mosca: "Il popolo ha fatto una scelta netta. Ora i loro abitanti diventano nostri cittadini per sempre". Ma l'annessione appunto non è stata riconosciuta dalla comunità internazionale. Oggi la Camera bassa dal Parlamento russo, la Duma, ha ratificato i trattati di annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine. La ratifica da parte della Camera alta del Parlamento russo è invece attesa per domani.

Cosa si sono detti nel colloquio Sequi e Razov

"Ho ricordato" all'ambasciatore russo in Italia "come vi siano un aggressore e un aggredito" in Ucraina e che Kiev "in linea con il diritto internazionale sta esercitando il suo legittimo diritto a difendersi da un'aggressione", ha detto il segretario generale del ministero degli Esteri Ettore Francesco Sequi, spiegando che l'Ucraina "ha il diritto di liberare i suoi territori occupati". L'Italia è stato precisato non riconosce "i referendum farsa" e l'annessione dei territori ucraini da parte della Russia, e hachiesto che la Russia ritiri "immediatamente" le truppe dai territori occupati in Ucraina. Sequi ha detto inoltre di aver consegnato al diplomatico "un messaggio fermo e inequivocabile", spiegando che anche le altre capitali europee stanno in queste ore convocando gli ambasciatore russi per esprimere "una condanna comune".

"Ho espresso all'ambasciatore Razov la più ferma condanna dell'Italia per i referendum farsa nelle quattro regioni ucraine. I referendum sono consultazioni illegali per annettere territori occupati in violazione di ogni norma del diritto internazionale. L'Italia non riconosce e non riconoscerà l'esito del referendum: sono atti illeciti e ho chiesto all'ambasciatore di ritirare le forze russe dal territorio ucraino immediatamente e senza condizioni. Ho detto a Razov – ha aggiunto Sequi – che attraverso le sue azioni la Russia mette gravemente a rischio la sicurezza globale". Ha anche assicurato che l'Italia continuerà a fornire "forte sostegno all'Ucraina finché necessario" e che "sarà pienamente allineata con i paesi partner nel valutare ulteriori misure restrittive contro le azioni illegali della Russia come pacifico strumento di pressione per porre fine a questa guerra di aggressione".

Nel corso dell'incontro pare non sia stato trattata invece la questione del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, ha precisato ancora Ettore Sequi in una dichiarazione alla stampa. Ieri il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenuto a "Mezz'ora in piu'", su Rai 3, aveva detto che la convocazione dell'ambasciatore russo da parte del ministero sarebbe servita anche "per chiarire la situazione dei sabotaggi del North Stream".

L'ambasciatore russo respinge le dichiarazioni della Farnesina

Nel corso del colloquio di stamattina alla Farnesina, l'ambasciatore russo Sergey Razov "ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre". È quanto fa sapere l'ambasciata russa a Roma in una nota.

"Il 3 ottobre – si legge nella nota – l'Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana Sergey Razov è stato invitato al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, dove è stato ricevuto dal Segretario Generale della Farnesina Ambasciatore Ettore Francesco Sequi. Nel corso del colloquio, il diplomatico italiano ha annunciato le valutazioni ufficiali concordate a livello dell'Ue sui referendum terminati il 27 settembre 2022 nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk, nelle regioni di Kherson e di Zaporozhzhia, a seguito dei quali sono entrati a far parte della Federazione Russa. Da parte sua – prosegue la nota dell'ambasciata di Mosca – l'Ambasciatore di Russia ha respinto categoricamente le dichiarazioni della parte italiana e ha esposto le sue posizioni in merito alle questioni che sono state toccate nello spirito di quanto disposto dal discorso del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nella Sala di San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino il 30 settembre". 

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