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L’agricoltura biodinamica non sarà tutelata per legge, accolto l’appello degli scienziati

Grazie a due emendamenti di Riccardo Magi durante l’esame alla Camera salta l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica. Gli scienziati erano stati durissimi, per il Nobel Parisi si tratta di “stregonerie”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La battaglia sull'agricoltura biodinamica potrebbe essere arrivata alla fine. La polemica era scoppiata qualche mese fa, quando – durante l'esame in Senato – nella legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico era stata inserita anche l'agricoltura biodinamica. Le perplessità erano arrivate soprattutto dal mondo scientifico, ma anche dal Quirinale, da cui sarebbe filtrato che – così com'era – il Presidente Mattarella non avrebbe potuto firmare il testo. Oggi la svolta, l'Assemblea della Camera dei deputati, dove nel frattempo il testo è arrivato in esame, ha approvato quasi all'unanimità due emendamenti identici del parlamentare di +Europa Riccardo Magi. Grazie alle due modifiche scritte da Magi e approvate dall'Assemblea, l'agricoltura biodinamica esce dal testo di legge e – sostanzialmente – non viene equiparata a quella biologica, come sarebbe accaduto altrimenti.

"Vittoria! Questa mattina la Camera ha votato per eliminare i riferimenti alla biodinamica dalla legge sull'agricoltura biologica – ha esultato il deputato di +Europa – Per fortuna gli appelli della comunità scientifica nazionale, che avevano trovato l'appoggio pubblico del Presidente Mattarella già nella cerimonia di consegna del Nobel a Parisi nel novembre scorso, non sono caduti nel vuoto". Poi ha rivendicato: "I miei sono stati gli unici emendamenti presentati in Aula sul tema, caso più unico che raro. Emendamenti che avevo già presentato in Commissione a luglio, che al tempo erano però stati respinti all'unanimità da tutti i gruppi".

I più critici sulla possibilità che la proposta di legge passasse così com'è sono stati la senatrice a vita Elena Cattaneo e Giorgio Parisi. Per il premio Nobel per la fisica sarebbe stato come far entrare la magia nell'ordinamento giuridico: "Sono favorevole all'agricoltura biologica, ma la biodinamica è altra cosa – ha detto Parisi – Inserirla nella legge che regola il settore ha due significati negativi. Il primo culturale, l'altro economico". Se il Parlamento avesse deciso di riconoscerla, avrebbe affermato "la validità di metodi previsti da Steiner, come l'uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio".

Inoltre, secondo il premio Nobel, ci sarebbe stato anche un altro problema: "Il marchio Biodinamica è di proprietà di una società multinazionale con fine di lucro, la Demeter Int, che con il riconoscimento legislativo acquisisce un vantaggio competitivo rilevante rispetto ai tanti agricoltori che con serietà, onestà e sacrificio si sforzano di rispettare i disciplinari dell'agricoltura biologica". La senatrice Cattaneo, invece, è stata ancora più dura, definendo "una truffa" la biodinamica.

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