Lacrimogeni in Parlamento: i sindacati di Polizia minacciano la Casta
La Casta si inimica anche la Polizia. L’astio delle Forze dell’Ordine nei confronti dei politici emerge direttamente da un comunicato del Coisp, inviato al Ministro dell’Interno Maroni, nel mese di agosto. Un documento che di certo non lascia indifferente la destra italiana e l’editoria che l’appoggia. Chi parla di golpe, chi di minaccia: sta di fatto che lo scontento della Polizia nei confronti della Casta si è espresso con forza nelle parole di denuncia contenute nel comunicato: i poliziotti non riuscirebbero più a concepire l'esistenza di una classe politica che gode di tantissime agevolazioni, le quali gravano sulle tasche degli italiani.
La rabbia si fa sentire in modo decisamente esplicito. Sotto attacco gli stipendi dei parlamentari, di certo non comparabili a quelli quelli dei poliziotti che guadagnano 1.500 euro al mese e che, come esplicitato in un passaggio del comunicato, si ottengono attraverso una serie di “indennità di servizio esterno, i turni festivi e notturni e qualche ora di lavoro straordinario”. Lo sdegno non è espresso solamente per quel che concerne le differenze abissali sul piano economico, ma anche sul fatto che nessuno o quasi può permettersi una seconda casa (come fanno, invece, i politici) perché c’è sempre il peso del mutuo della prima casa, che solo dopo vent’anni di duro lavoro e di estenuanti sacrifici, diventa di proprietà. Disparità anche nell’uso dei trasporti pubblici: il poliziotto “paga il biglietto del treno e dell’aereo, il pedaggio autostradale, l’entrata al cinema e allo stadio, il ticket sanitario per se stesso e per i suoi familiari e si veste come può e dove può, facendo i conti al centesimo “per far passare la nottata”, mentre la Casta, come ben sappiamo, non paga il cinema, né le fisioterapie, né tantomeno lo psicologo.
Questi solo alcuni dei benefici di cui godono i componenti di questo gruppo “privilegiato”. Per non parlare della mensa che viene riservata loro: prezzi bassissimi per piatti che al ristorante di certo non si pagherebbero pochi euro. Al poliziotto, invece, come si evince dal comunicato, viene riservato solo un ticket di 7 euro, con il quale non si può certamente fare un pasto o una cena completa e sana. Dopo uno sfogo che mette a paragone i diversi tenori di vita, si legge che, a fronte di tutto questo, alla Polizia verrebbe “voglia di venire sotto Palazzo Madama e Montecitorio, magari il giorno di ferragosto, e spararvici all’interno i nuovi lacrimogeni in dotazione così si coglierebbero due piccioni con una fava, ovvero si otterrebbe lo sgombero immediato di certi ristoranti da politici mediocri e si testerebbero su quest’ultimi gli effetti dei nuovi artifici lacrimogeni in dotazione alle forze di Polizia, la cui lesività nonostante le numerose interpellanze parlamentari, è sempre stata tenuta nascosta da Lor Signori.”
Si tratta di un’esternazione dettata dal malcontento o di intenzioni che potrebbero realmente concretizzarsi? I Poliziotti sarebbero capaci di lanciare lacrimogeni contro la sede del Parlamento per manifestare la propria situazione di disagio? Quello che è certo è che l’Italia vive un periodo di malessere che sta colpendo non solo chi già prima della crisi era in cattive acque, ma anche dipendenti pubblici che a stento riescono ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio, nonostante sacrifici e privazioni di vario genere.
Il comunicato, riportato da Lettera Viola, è disponibile in versione integrale cliccando qui.