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Covid 19

La zona bianca nel nuovo decreto Covid: come funziona

Il Consiglio demi ministri ha approvato ieri un decreto che introduce nuove disposizioni urgenti per il contenimento della diffusione del Covid-19. Nel testo c’è anche l’introduzione di una zona bianca, che si aggiunge alle tre fasce colorate, gialla, arancione e rossa. In quest’area quasi tutte le attività potranno riprendere.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti per il contenimento della pandemia da Covid-19. Lo si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi al termine del Cdm. Il decreto conferma, fino al 15 febbraio, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, tranne che per motivi di salute, necessità o lavoro. Naturalmente sarà sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Tra le novità del decreto c'è l'introduzione di una nuova zona tra le fasce colorate: oltre alla zona gialla, arancione e rossa sarà introdotta una zona bianca, in cui grazie a una situazione epidemiologica contraddistinta da una più bassa circolazione del virus potranno ripartire quasi tutte le attività. È altamente improbabile però che questo scenario possa verificarsi in qualche Regione nelle prossime settimane. Lo ha specificato ieri il ministro della Salute Speranza, il quale ritiene difficile però che la fascia bianca "possa scattare nel breve". Lo scopo di introdurla già da ora è quindi da intendersi come un segnale di "speranza" da parte del governo.

In pratica in questa fascia  saranno collocate le Regioni con uno scenario di ‘tipo 1', un livello di rischio "basso" e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. "In area ‘bianca' – si legge nella nota – non si applicano le misure restrittive previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico". Questo significa che potranno riaprire palestre e piscine, ma anche teatri, cinema, sale da concerto, scuole. Mentre bar e ristoranti potranno rimanere aperti ai clienti anche la sera. Ieri, durante le comunicazioni alla Camera, il ministro Speranza ha però specificato che sarà mantenuto l'obbligo di mascherina e il divieto di assembramento.

Limite di due ospiti, anche in area gialla

Dal 16 gennaio e fino al 5 marzo, inoltre, sull’intero territorio nazionale "è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione", si legge ancora nella nota. La misura è estesa ai figli minori di 14 anni o alle persone disabili o non autosufficienti.

Tale spostamento può avvenire all'interno della stessa Regione, se si parla di aree gialle, e all'interno dello stesso Comune, se si considerano le aree arancioni o rosse; rimane comunque il divieto di spostamento da Comuni fino a 5.000 abitanti verso le grandi città. Resta la deroga per gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini.

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