La versione di Pozzolo sullo sparo a Capodanno: “In FdI cercano di uccidere me per salvare altri”
"Dentro Fratelli d’Italia stanno accadendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri". Lo ha detto Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d'Italia (ma attualmente sospeso dal partito) che al momento è indagato perché a Capodanno, durante una festa a Rosazza (Biella) dalla sua pistola è partito uno sparo che ha colpito alla gamba Luca Campana, uno degli invitati. Campana, 31 anni, è il genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, anche lui presente alla festa. Finora Pozzolo ha rifiutato di parlare pubblicamente del caso, rilasciando solo brevi dichiarazioni. Oggi, in un'intervista sul Foglio, ha dato qualche dettaglio in più sulla sua versione dei fatti.
Pozzolo ha comunque ribadito che intende riportare tutti i fatti solo davanti alla magistratura, perché "esclusivamente in quella sede uscirà fuori la verità, tutta la verità: ne sono sicuro". Poi si è lamentato per come la sua immagine è stata rappresentata sui media: "Sono passato come un parlamentare della Repubblica, fattone, che si è presentato in una sala piena di gente e ha tirato fuori la pistola e ha sparato due colpi, tipo Terence Hill, colpendo un tizio. C’è una sproporzione rispetto alla realtà di cui non mi capacito".
Pozzolo si è anche detto turbato per le immagini e le minacce circolate online, che hanno coinvolto anche i suoi familiari. Nel farlo, non ha risparmiato una frecciatina alla presidente Meloni, che da lui ha subito preso le distanze: "Capisco le logiche del partito, capisco che Giorgia Meloni deve pensare ai problemi della nazione, ma se quelle immagini così violente avessero toccato un’altra famiglia, e ci siamo capiti, ci sarebbe stata subito la contro-reazione. Non mi sento una vittima e non faccio la vittima. Ma è tutto spropositato".
Pozzolo ha sottolineato che prima si sentiva "spesso" con Giorgia Meloni, tanto che avrebbe dovuto intervenire in Aula sul Piano Mattei. Parlando di Delmastro invece ha detto: "Andrea era come mio fratello, almeno fino alla notte di Capodanno, poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare giù dalla torre me". Giovanni Donzelli, coordinatore di FdI, ha chiarito che la responsabilità politica è comunque di Pozzolo per non aver custodito propriamente la sua arma, e che quindi anche se avesse sparato qualcun altro non cambierebbe la situazione. A una domanda sulla possibilità che questa nota serva a difendere l'eventualità che a sparare sia stato il caposcorta di Delmastro, anche lui presente in quel momento, Pozzolo ha risposto: "A naso direi di sì. La nota di Donzelli mi farà riflettere tutta la notte".
Proprio la versione di Delmastro è quella che Pozzolo ha messo in discussione. Il sottosegretario ha detto che al momento dello sparo si trovava ben lontano dal salone, a circa trecento metri, e stava caricando sulla sua auto alcune buste. "Trecento metri in quel contesto sono tanti… Questa è una valle alpina piccola, molto stretta: trecento metri qui non sono come i trecento metri di Roma", ha commentato Pozzolo. "È facile capire che c’è stata un’esagerazione. Ma non capisco perché esagerare troppo: non so se porta bene nella ricerca della verità". Pur chiarendo che Delmastro "non era sicuramente un protagonista effettivo", il deputato ha attaccato: il sottosegretario ha "esagerato dicendo che era a Canicattì".
"Guardate le mie interrogazioni, la mia attività in Aula", ha concluso il deputato. "Mi sembra di aver lavorato bene e di non essere mai stato un tipo sopra le righe". Va detto che, dalla sua pagina sul sito della Camera, risulta semmai che Pozzolo sia stato poco attivo. Nessuna proposta di legge presentata come primo firmatario, quattro interrogazioni parlamentari in tutto, sei interventi in Aula e una decina in commissione. Il tutto in poco più di un anno di legislatura.