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La variante Delta in Italia è passata dal 5,2% al 27,7% dei contagi in un mese: i dati dell’Iss

La percentuale di casi positivi associati alle varianti Kappa e Delta (in prevalenza quest’ultima, è passata dal 5,2% di maggio al 27,7% di giugno. Lo afferma un nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità sulla diffusione delle varianti, richiamando a fare ancora “grande attenzione” alla circolazione di queste varianti più contagiose.
A cura di Annalisa Girardi
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Se a maggio i casi di coronavirus in Italia associati alle varianti Kappa e Delta erano del 5,2%, a giugno la percentuale è cresciuta fino al 27,7%. Lo afferma il nuovo rapporto dell'Istituto superiore di sanità chiamato "Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia" e  aggiornato allo scorso 5 luglio. Gli esperti dell'Iss evidenziano come ora sia necessario fare "grande attenzione" alla circolazione delle varianti. Alcuni dati erano già stati anticipati ieri dal presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, che si era detto preoccupato per quanto sta accadendo in alcuni Paesi europei come la Spagna dove i contagi stanno tornando ad aumentare.

"La frequenza e diffusione di casi causati dalle varianti Kappa (lignaggio B.1.617.1) e Delta (lignaggio B.1.617.2) è in aumento", si legge nel rapporto, "e questi sono principalmente associati a focolai circoscritti identificati in diverse aree del Paese". La variante prevalente in Italia continua ad essere la Alfa (lignaggio B.1.1.7), "sebbene presenti in percentuale un trend in diminuzione rispetto alle altre varianti", aggiunge l'Iss.

E ancora: "In linea con quanto osservato in altri Paesi europei con elevata copertura vaccinale  anche in Italia si conferma una sempre maggiore diffusione della variante Delta. Questa variante è caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus Sars-CoV-2 precedentemente circolanti". Per questa ragione, sottolineano gli esperti, è ancora importantissimo "continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di Sars-CoV-2, e in particolare la presenza di mutazioni riconducibili a una maggiore trasmissibilità e / o associate a una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario".

Brusaferro ieri aveva inoltre sottolineato, commentando sempre l'aumento della diffusione delle varianti più contagiose: "È necessario procedere a ritmo sostenuto con le vaccinazioni ed in particolare bisogna completare il ciclo vaccinale per avere una protezione maggiore. Si tratta di segnali che richiedono attenzione per cui si devono adottare misure che possono evitare aumento della circolazione virale".

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