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Nuovo codice della strada, stretta sui monopattini: casco, assicurazione e targa obbligatori

Il ministro dei Trasporti Salvini ha annunciato la stretta per i monopattini: in arrivo l’obbligo di casco, assicurazione e targa.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato ieri le nuove misure per il Codice della strada, che prevedono tra le altre cose anche una stretta su biciclette e monopattini. Le nuove norme sulla sicurezza stradale comprendono "casco, assicurazione, targa e freccia obbligatoria per monopattini e biciclette", ha spiegato Salvini rispondendo al question time alla Camera.

Anche se successivamente ha corretto il tiro, spiegando che "le targhe, frecce assicurazioni casco e limiti di velocità, sono per i monopattini, non per le biciclette". Una precisazione fatta al quotidiano Libero, che in un articolo scrive che "qualcuno ha giocato a fare confusione", riportando una notizia errata. In realtà probabilmente è il ministro ad aver fatto confusione, illustrando in Aula le misure del nuovo Codice della strada.

Nel dettaglio il giro di vite prevede il casco obbligatorio per chi va in monopattino. Inoltre chi usa questo mezzo di locomozione dovrà anche avere un'assicurazione e una targa. Inoltre sono in arrivo sanzioni pesanti per chi pratica la sosta selvaggia, per chi lascia il mezzo in aree di parcheggio non regolamentari (per esempio le zone riservate ai disabili) e per chi guida contromano.

Tra le altre novità c'è anche l'alcol lock per i condannati per guida in stato di ebbrezza: si tratta di un dispositivo, già utilizzato in altri Paesi europei, che impedisce l'avvio dell'auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero. "Ci sono altre soluzioni come l'alcol lock – ha spiegato Salvini – che inibisce l'avvio dell'autovettura in caso di stato di ebbrezza così come abbiamo immaginato una serie di misure volte a sospendere la patente di guida in relazione a sistematiche violazioni del codice della strada".

Ci sono anche misure ad hoc per chi si mette al volante sotto l'effetto di droghe: si rischia il ritiro a vita della patente, il cosiddetto ‘ergastolo della patente', se uno specifico kit rileva nella saliva o nelle urine la presenza di sostanze stupefacenti.

Un passaggio dell'intervento di Salvini è dedicato anche all'autovelox, su cui il ministro leghista punta il dito, perché spesso rischia di diventare uno strumento con cui i Comuni fanno cassa. Sugli autovelox sarebbe pronto uno schema di decreto ministeriale. "Stiamo lavorando – ha detto – perché siano uniformati a livello nazionale e siano uno strumento di utilità per salvare vite, non unicamente, come accade in alcune situazioni un modo per fare cassa e rimpinguare le casse comunali". Secondo Salvini "Un conto è piazzare l’autovelox in prossimità di scuole, ospedali, tratti particolarmente pericolosi, un conto è posizionare proditoriamente degli autovelox che non hanno nulla a che fare con la sicurezza stradale, ma che sono una tassa occulta su automobilisti e motociclisti"

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