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La storia dei cittadini che vogliono cancellarsi dall’anagrafe per non essere schiavi dello Stato Italiano

Aumenta sempre di più il numero di istanze presentate da alcuni cittadini per richiedere la cancellazione dall’anagrafe e, di conseguenza, “porre fine al contratto unilaterale che li rende schiavi della corporation americana Republic of Italy registrata alla Sec statunitense. In realtà la teoria propagandata dai sovranisti non ha alcun fondamento, è una vera e propria bufala, ma molti continuano a cascarci.
A cura di Charlotte Matteini
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Cresce sempre di più il fenomeno che vede moltissimi cittadini italiani chiedere la cancellazione dall'anagrafe comunale. Rispetto agli anni passati, nel comune di Roma ad esempio, le richieste sono aumentate esponenzialmente, passando dalle 40-50 istanze a ben 400, per unan crescita pari al +700%. Ma perché alcuni concittadini desiderano cancellarsi dall'anagrafe? La questione è piuttosto banale e complessa allo stesso tempo: da qualche anno alcuni guppi di sovranisti, tra cui il Popolo Unico, stanno conducendo una "campagna dell'oblio" e propagandando in tutta Italia una teoria piuttosto bislacca.

Secondo questa teoria, ogni individuo alla nascita, all'atto della registrazione all'anagrafe, perderebbe la propria libertà indiviuale e stipulerebbe un contratto con lo Stato italiano che lo renderebbe di fatto schiavo. Sempre stando alla teoria del Popolo Unico, attraverso l'iscrizione all'anagrafe "ti fai carico del debito pubblico e diventi soggetto a tutte le ingiuste imposizioni fiscali che hanno solo il fine di mantenerci in schiavitù. Per liberarsi da questo sopruso e "togliersi da questo meccanismo perverso", secondo Popolo Unico sarebbe "sufficiente compilare un'autocertificazione" per richiedere di diventare "legali rappresentanti di se stessi".

Insomma, sempre più comuni si trovano a dover ricevere da cittadini che credono a quest'assurda teoria centinaia di istanze che richiedono la cancellazione dai registri comunali. "Perché sei nato originale non morire fotocopia", è lo slogan della campagna all'oblio che secondo i promotori "non ha lo scopo di informare come evitare la legge in caso di atti criminosi ma riguarda un diritto informativo in merito alla sovranità di ciascun individuo nei confronti di se stesso e su come imporlo".

Ovviamente i comuni si limitano a ricevere le istanze e a bollarle come improcedibili, ma l'aumento delle richieste sta provocando numerosi problemi perché, nonostante l'assurdità delle richieste, questi atti vanno comunque processati per non incorrere in una denuncia per omissione di atti d'ufficio e fanno dunque perdere tempo agli impiegati che dovrebbero e vorrebbero lavorare a pratiche più urgenti e importanti.

Da dove origina la bufala

Secondo la bislacca teoria propagandata da alcuni "sovranisti", nel lontano 1934 il Presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, dopo la crisi finanziaria del 1929, fondò la Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Molti Stati, aderendo alla Sec, si trasformarono in corporation private, tra cui l'Italia. "Se si entra nel sito della S.E.C. è possibile osservare i numeri di registrazione della Società REPUBLIC OF ITALY e scaricare anche tutti i suoi report annuali. E’ curioso che la sede legale si trovi a Londra", si legge in alcuni siti che spiegano "la faccenda".

Secondo i sovranisti, a livello pratico "essendo l’Italia una società, tutte le richieste di pagamento, come ad esempio le tasse (casa, automobile, sevizi vari), i verbali, le cartelle esattoriali inviate dalla Società Italia o da altre società che ad essa sottostanno (in pratica i vari Ministeri), dal punto di vista prettamente giuridico sono dei contratti. E, in generale, affinché un contratto sia valido necessita di due figure: un Proponente, colui che propone il contratto, e un Rispondente, colui che può accettare o rifiutare il contratto".

In sostanza, il contratto a cui si riferiscono i sovranisti e che permetterebbe alla società Italia di richiedere pagamenti per tasse e multe avrebbe origine dall'iscrizione all'anagrafe che si effettua alla nascita. Rifiutando dunque di iscrivere i propri figli all'anagrafe, o presentando l'istanza di cancellazione, l'individuo tornerebbe dunqe a essere libero e non più schiavo dello Stato Italiano. Ovviamente, però, nulla di quanto diffuso dai sovranisti ha fondamento e la fantomatica corporation italiana non esiste.

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