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La Sicilia vuole dichiarare lo stato di emergenza per gli sbarchi di migranti

Il presidente della Sicilia Schifani ha annunciato lo stato di emergenza per via degli sbarchi di migranti, ma da Palazzo Chigi frenano: nessuna richiesta ufficiale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Sicilia si prepara a dichiarare lo stato di emergenza regionale per via degli sbarchi dei migranti. Anche perché la situazione – già molto difficile nelle ultime settimane – rischia di peggiorare ulteriormente sia per le migliori condizioni meteo estive, sia a causa dell'instabilità in Tunisia. A parlare esplicitamente di emergenza è stato il presidente Schifani questa mattina, intervenendo a Radio Anch'io: "Ci siamo confrontati con il ministro degli Interni e ci siamo riservati di valutare una dichiarazione di stato di necessità e di urgenza – ha detto il governatore della Sicilia – Siamo alla vigilia di una dichiarazione di stato di necessità ed emergenza".

"Non appena tornerà il bel tempo – ha sottolineato Schifani – si tornerà ad una nuova ondata di sbarchi, che era già messa in conto. Se non si intercetta il problema sul nascere saremo sommersi". Poi ha spiegato: "Non c'entra nulla centrodestra o centrosinistra, la situazione è cambiata in ordine alla notevole instabilità dell'area subsahariana". E ha insistito: "Bisogna risolvere il problema a monte, anche con un sostegno alla Tunisia. Se non si intercetta il problema sul nascere, difficilmente si potrà gestire questa situazione". L'instabilità del Paese nordafricano "determina questi flussi notevoli, incontrollati e incontrollabili di masse di migranti".

Le parole del presidente della Regione, però, non hanno trovato riscontri durante la giornata. Anzi. In serata sono filtrate dal governo una serie di voci che smentiscono l'annuncio di Schifani: le valutazioni sullo stato di emergenza per i territori più colpiti dagli sbarchi di migranti sono ancora in corso a livello di istituzioni locali. Certo, se arriverà una richiesta l'esecutivo la prenderà in considerazione. Ma per ora – ci tengono a precisare da Palazzo Chigi – non c'è nulla di deciso.

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