La settimana prossima il governo prenderà una decisione sulla riapertura delle discoteche
Il governo dovrebbe decidere la prossima settimana in merito alla riapertura delle discoteche. Ad annunciarlo è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ai microfoni di LaPresse ha affermato: "La prossima settimana arriverà la decisione anche sulla riapertura delle discoteche. Su questo mi sento di sbilanciarmi". La questione arriverà quindi sul tavolo del Consiglio dei ministri: "Confido che la prossima settimana in Cdm, insieme alle decisioni su stadi, teatri e cinema venga data una risposta anche al settore delle discoteche. C'è anche in gioco la credibilità di quello che facciamo".
La decisione in arrivo la prossima settimana
Già alcuni giorni fa sull'argomento era intervenuto il ministro della Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, che aveva chiesto agli altri esponenti del governo "di rivalutare la riapertura delle discoteche, non per il significato economico, che è importante, ma per il significato simbolico". Giorgetti aveva quindi aggiunto, intervenendo all'assemblea annuale di Confcommercio: "C'è un diritto al lavoro per qualche migliaia di lavoratori che il governo non è in grado di garantire e se non puoi garantirlo è sempre una sconfitta".
Oggi è arrivato un riferimento al tema anche da parte del segretario del Partito democratico, Enrico Letta. "Ci aspettiamo che la prossima settimana le decisioni che il Governo prenderà siano decisioni che portino alla riapertura, soprattutto dei luoghi di cultura e di divertimento, al 100%. Abbiamo fortemente voluto il Green pass obbligatorio per tutti, che è la condizione per riaprire. A questo punto le riaperture sono necessarie", ha detto a margine di un incontro elettorale in provincia di Arezzo.
Cosa chiedono i rappresentati dei locali
All'Adnkronos Maurizio Pasca, il presidente del sindacato italiano dei locali da ballo Silb-Fipe, aveva già lanciato un appello al governo, chiedendo una data certa per la riapertura entro il 31 ottobre "altrimenti si va a consegnare un intero settore del Paese in mano alla malavita organizzata". E ancora: "Dopo una chiusura ininterrotta da 19 mesi, dovendo pagare affitti, utenze, tasse, con anticipazione di cassa integrazione in deroga e mutui, un'azienda non ce la fa più a resistere dichiara fallimento o cede al miglior offerente e in momenti di crisi come questa legata alla pandemia, a chi interessa un'azienda chiusa da 19 mesi se non alla malavita? Il governo si renda conto che c'è un rischio di questo tipo". Per poi concludere puntando il dito contro gli esperti che, su richiesta del governo, hanno dato solo parere riguardo all'aumento di capienza per stadi, cinema e teatri "dimenticando ancora una volta il settore produttivo dell'intrattenimento della sale da ballo e dello spettacolo".