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La Sea Eye 4 verso il porto di Augusta, i 113 migranti a bordo della Geo Barents ancora in mare

Si sta dirigendo verso il porto di Augusta la nave umanitaria Sea Eye 4. La Geo Barents di Medici Senza Frontiere, invece, è ancora in mare in attesa di un porto sicuro.
A cura di Annalisa Girardi
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Dovrebbero sbarcare ad Augusta nel pomeriggio i 106 migranti salvati nel Mediterraneo centrale dalla nave umanitaria Sea Eye 4. Lo ha comunicato la stessa Ong, spiegando che le autorità italiane hanno assegnato il porto nel Siracusano e che l'arrivo è previsto nelle prossime ore. I migranti dovranno sottoporsi a screening sanitari e test anti Covid, in seguito ai quali potranno finalmente sbarcare a terra. Alcuni si trovano in mare, a bordo della nave battente bandiera tedesca, da oltre una settimana, costretti ad affrontare il freddo e le onde alte. Provengono per la maggior parte da Egitto, Nigeria, Sudan, Sud Sudan e Siria. Tra loro ci sono anche 22 bambini.

Ancora in mare, invece, le 113 persone salvate dalla Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere, in attesa di un porto sicuro. "I forti venti e le onde alte fino a 2 metri stanno rendendo la situazione a bordo ogni ora più difficile. Dopo un'esperienza vicina alla morte e una settimana sulla nave, 113 sopravvissuti hanno urgente bisogno di un posto sicuro dove sbarcare e ricevere assistenza", ha scritto su Twitter la Ong pubblicando un video di alcuni migranti sul bordo della nave, in balia delle onde altissime.

Alcuni giorni fa Medici Senza Frontiere aveva denunciato un naufragio a largo della Libia in cui avrebbero perso la vita 90 persone. Un mercantile, Alegria 1, sarebbe riuscito a trarre in salvo quattro superstiti, che avevano raccontato di essere in mare già da quattro giorni. Qualche giorno dopo aver dato l'allarme chiedendo che i quattro superstiti non fossero riportati in Libia, gli attivisti hanno comunicato, sempre su Twitter: "Purtroppo, nonostante i nostri sforzi, i quattro naufraghi salvati dall'Alegria 1 sono stati riportati in Libia". L'Ong aveva poi sottolineato come a bordo della propria nave umanitaria ci fossero già 113 persone da diversi giorni: "Chiediamo alle autorità italiane di fornire un porto sicuro il prima possibile", chiedeva Msf lo scorso 4 aprile. I naufraghi, però, sono ancora in mare.

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