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La scuola resta chiusa, arriva la conferma: la riapertura sarà a settembre

Le scuole non riapriranno a maggio e l’anno scolastico terminerà con la didattica a distanza, con tanto di esame di maturità svolto in via telematica. Ma a settembre ci sarà il ritorno in classe degli studenti italiani: ad assicurarlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, secondo cui gli alunni torneranno alla normalità con l’inizio del nuovo anno.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le scuole non riapriranno a maggio. L’anno scolastico finirà, per gli studenti italiani, a casa, grazie alla didattica alla distanza. E con gli esami di maturità che si baseranno su un unico colloquio orale. Non c’è ancora il provvedimento che ufficializza la decisione del governo, ma le possibilità che si torni a scuola prima della fine dell’anno scolastico vengono azzerate dalle parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che intervistato da Repubblica dice chiaramente che il ritorno in classe avverrà a settembre. Nulla di nuovo, in effetti, considerando che già la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva fatto capire che si sarebbe andati verso questa direzione. La vera novità viene rappresentata dall’assicurazione fatta di Conte sulla ripresa delle lezioni: saranno a settembre. E non dopo.

Scuola, il ritorno in classe a settembre

Conte spiega chiaramente che il rischio di una riapertura immediata delle scuole sarebbe altissimo. Motivo per cui occorre prudenza: “La scuola è al centro dei nostri pensieri”, assicura il presidente del Consiglio. Assicurando che “riaprirà a settembre”. Per ora, quindi, si andrà avanti con la didattica online e poi, all’inizio del nuovo anno scolastico, si tornerà in classe. Perché, sottolinea ancora l’inquilino di Palazzo Chigi, “tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riaperture delle scuole”.

Ritornare prima in classe sarebbe rischioso, quindi. E questo Conte lo ribadisce con fermezza: “È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa”. Motivi per cui si può e si deve continuare con la didattica a distanza, secondo il presidente del Consiglio: “La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene”.

Come funzionerà la maturità

C’è poi la questione maturità. L’esame finale del ciclo di studi superiore si svolgerà, con tutta probabilità, a distanza. Senza ritorno nelle classi e senza prove scritte, con una commissione completamente interna, fatta eccezione per un presidente esterno. Conte non esprime però preoccupazione: “La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”.

Infine, per il presidente del Consiglio c’è un’altra preoccupazione, che va affrontata con la massima urgenza. Se le scuole non riapriranno per i genitori che invece torneranno a lavoro sarà più complicato conciliare le necessità dei loro figli (rimasti a casa con le scuole chiuse) e il lavoro. Conte assicura che ci sarà un intervento nel prossimo decreto per aiutare soprattutto chi ha figli più piccoli: “Nel decreto in preparazione saranno previste misure specifiche di sostegno per i genitori che hanno figli a casa”. Le misure saranno le stese già messe in campo nei mesi precedenti, rinnovando il congedo parentale straordinario e il bonus baby sitter.

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