“La scuola non funziona solo in mano ai sindacati”, Boschi difende la riforma
Dopo le proteste di insegnanti e studenti e dopo che il premier Matteo Renzi ha parlato di modifiche sui “poteri” dei presidi oggi è tornata a parlare della contestata riforma “La Buona Scuola” la ministra Maria Elena Boschi. La riforma della scuola “non è prendere o lasciare” ma “quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono. La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no”, ha detto Boschi intervenendo a un’iniziativa di campagna elettorale a Pesaro. Boschi ha parlato della contestata riforma della scuola avendo come “contradditore” il candidato governatore del centrosinistra nelle Marche Luca Ceriscioli, insegnante di matematica ora in aspettativa. La ministra ha difeso la riforma e ha sottolineato l'importanza della “sfida del cambiamento”. Ha inoltre rimarcato che “già nel lavoro fatto in Commissione molti aspetti della riforma sono stati modificati”. Ha spiegato dunque che il ruolo del dirigente è stato attenuato, “pur riconoscendo l'autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l'insegnante più giusto per la loro scuola”. “Nel Piano dell'offerta formativa inoltre – ha spiegato Boschi – sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi”. “ Al Senato ora c'è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto”, ha poi concluso la ministra.
Ceriscioli: “Rivedere il ruolo dei precari” – Luca Ceriscioli, da parte sua, ha spiegato di non aver condiviso appieno lo sciopero dei docenti ma ha fatto propri alcuni temi della protesta: “Lo strapotere lasciato ai dirigenti scolastici va mitigato – ha detto il candidato governatore nelle Marche – perché la collegialità è un valore quando si devono traguardare risultati”. Inoltre, secondo Ceriscioli, va rivisto anche il ruolo dei precari della scuola. “Io sono stato precario per 10 anni, poi ho vinto il concorso, il primo che mi si è presentato”, ha spiegato.
“Deriva autoritaria? Berlusconi ha esperienza” – Oltre alla riforma della scuola la ministra ha parlato anche delle altre riforme del governo Renzi, in primo luogo quella della legge elettorale. “Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge antidemocratica – ha affermato Boschi – che siamo ad un principio di dittatura. Berlusconi lo ha detto anche ieri: ‘siamo vicini a una deriva autoritaria' e lui ha esperienza…”. Infine la ministra ha fatto riferimento anche alla minoranza del suo partito: “Il Pd è l'unica risposta per poter cambiare il Paese. Non credo che gli italiani, e soprattutto il popolo del Pd, ci perdonerebbero se mandassimo all'aria tutto. L'abbiamo fatto con Prodi e l'Ulivo, non vogliamo ripetere gli stessi errori”. Boschi ha sottolineato la responsabilità del governo di fare le riforme: “Qualcuno – ha osservato – pensa che le riforme possano farle Salvini o Grillo? Nessuno dentro il Pd vuole interrompere questa ripresa. Confermata anche dai dati sulla ripresa economica”.