La sardina Santori vs Salvini: “Io coltivo cannabis, ma è lui a stare con i narcos”, “Lo querelo”
Mattia Santori, leader delle Sardine e consigliere comunale a Bologna, ha raccontato di fare uso di cannabis e coltivarla personalmente in casa. E sono scoppiate le polemiche. Non solo, diversi esponenti dell'opposizione avevano anche annunciato esposti e segnalazioni in Prefettura. Replicando, Santori, aveva accusato lo Stato di impegnare "gli agenti sul fronte sbagliato", concentrandosi sui "giovani responsabili" e non sui "boss della droga e narcotrafficanti, che muovono centinaia di migliaia di euro al giorno". Per poi puntare il dito contro "i vari Salvini e la destra che stanno con i narcotrafficanti". Ora il leader della Lega ha risposto, annunciando una querela.
Le polemiche su Mattia Santori
Facciamo un passo indietro. Intervenendo agli Stati generali sulla cannabis di Milano aveva detto: "Mi faccio le canne e la autoproduco per uso personale. Al momento l’autocoltivazione è equiparata allo spaccio per cui io rischio sino a sei anni di carcere. È assurdo. Se il Parlamento fa spallucce io non sto zitto". Subito erano partiti gli esposti in Prefettura da parte dell'opposizione: "Questa mattina ho provveduto a segnalare ufficialmente a mezzo Pec Mattia Santori alla Prefettura di Bologna perché proceda ai sensi dell'articolo 75 Dpr 309/90 con l'apertura di un procedimento amministrativo a suo carico come consumatore di stupefacenti", ha annunciato il deputato reggiano di Fratelli d'Italia Gianluca Vinci, subito seguito dal collega Galeazzo Bignami, deputato bolognese.
Anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è intervenuto sulla questione: "Sono perché la legge sia rispettata anche quando la si vuole cambiare. Mattia finora ha lavorato bene. Spero che non voglia sprecare tutto". Su un'eventuale sfiducia a Santori, il primo cittadino ha frenato: "È un consigliere comunale con delega, quindi sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni".
La replica e il dito puntato su Salvini
Alle critiche Santori aveva risposto così: "Denunciando me si denuncia uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori a rivolgersi al mercato nero. Denunciando me si criminalizzano 500mila autocoltivatori che da anni aspettano di essere rappresentati politicamente. Se sarò denunciato mi assumerò le mie responsabilità ma sono ben contento se il mio gesto servirà a smascherare l'ipocrisia latente al dibattito sulla cannabis e ad accendere i fari su un disegno di legge che in molti a destra non vorrebbero neanche votare". Per poi chiamare in causa il segretario del Carroccio, Matteo Salvini: "Lo Stato se la prende con i vari Santori, impegnando gli agenti sul fronte sbagliato, piuttosto che dando la caccia ai boss della droga, ai narcotrafficanti, che muovono centinaia di migliaia di euro al giorno. Abbiamo la necessità di dare rappresentanza politica ai giovani responsabili, a chi consuma cannabis e la coltiva in modo responsabile appunto, mentre i vari Salvini e la destra stanno con i narcotrafficanti".
Non si è fatta attendere la replica di Salvini, che ha annunciato una querela nei confronti di Santori. "“Salvini sta con i narcotrafficanti” dice un eletto del PD a Bologna. Bene, con la querela che già oggi depositerò, spero dovrà versare un bel po’ di euro che finiranno nelle casse delle associazioni di volontariato che lottano ogni giorno contro ogni droga, salvando migliaia di giovani da morte e disperazione. Droga libera? Mai".