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La Russa sulla donazione di An ai neofascisti di Acca Larentia: “Non vogliamo che la sede diventi un bingo”

“Ci interessa che la sede non diventi un bingo, una drogheria o qualcosa del genere”. Così Ignazio La Russa ha spiegato le ragioni che avrebbero spinto la fondazione vicina a Fdi a donare 30mila euro all’associazione neofascista Acca Larentia per l’acquisto della storica sede dell’Msi.
A cura di Giulia Casula
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"Ci interessa che la sede non diventi un bingo, una drogheria o qualcosa del genere". Così Ignazio La Russa ha spiegato le ragioni dietro i trentamila euro donati da Alleanza Nazionale all'associazione neofascista di Acca Larentia. I soldi elargiti dalla fondazione vicina a Fratelli d'Italia infatti sono stati utilizzati per acquistare l'immobile, un tempo di proprietà dell'Msi.

"La Fondazione Alleanza Nazionale, ho letto, ‘è controllata da Fratelli d'Italia perché nel consiglio d'amministrazione ci sta tutta gente di destra', e chi ci doveva stare? Gente di sinistra?", ha chiesto il presidente del Senato, ospite al Caffè della Versiliana.

Tra i membri del Consiglio d'amministrazione di quella che è stata definita la ‘cassaforte di Fdi' spuntano alcuni pezzi da novanta del parito come Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e sorella della premier, ma anche il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. La fondazione però, "non è legata a Fratelli d'Italia", ha voluto specificare La Russa."Tanto che c'è anche uno che è iscritto alla Lega, che però in passato era di An", ha aggiunto.

Nei giorni scorsi, il caso del regalo fatto dalla fondazione ai neofascisti per consentire l'acquisto dell'immobile ha sollevato non poche polemiche. L'opposizione ha chiesto alla premier di intervenire per "rompere i ponti con l'estrema destra" e fare i conti col passato. Dal canto suo, la Fondazione ha escluso l'esistenza di ‘qualsiasi rapporto' tra An e il partito di Giorgia Meloni.

Sui motivi dell'elargizione, di cui non c'è traccia nel bilancio di An, era intervenuto lo stesso presidente della fondazione, Giuseppe Valentino. L'intento sarebbe stato quello di evitare un "uso non rispettoso" del locale davanti al quale il 7 gennaio 1978 due giovani militanti di estrema destra del  Fronte della Gioventù vennero uccisi.

Per la sede di Via Acca Larenzia, in cui ogni anno migliaia di simpatizzanti del Ventennio celebrano il rito del presente ,"è stato dato un contributo", ha detto la seconda carica dello Stato. "Una fondazione come An che ha l'obiettivo di mantenere i valori di Alleanza Nazionale e dell'Msi, perché questo è nel suo statuto, poteva immaginare che la sede in cui furono assassinati dei ragazzi e gli autori di quel drammatico omicidio sono ancora impuniti sarebbe stato oggetto di dibattito", ha proseguito. "A noi interessa – ha detto ancora La Russa – che non diventi un bingo, una drogheria o qualcosa del genere, vuole che rimanga una sede storica".

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