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La Russa sul 25 aprile: “L’antifascismo non c’è nella Costituzione”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato da Repubblica, ha commentato le mozioni sul 25 aprile votate ieri. “Non c’è alcun riferimento all’antifascismo nella Costituzione”, ha sottolineato, dicendo che “il Pci e la sinistra” si sono “appropriati dei valori della Resistenza”.
A cura di Luca Pons
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Ieri il Senato ha votato due mozioni sui festeggiamenti per il 25 aprile: una delle opposizioni, che condannava il fascismo e chiedeva di rispettare la verità storica della Liberazione nelle celebrazioni, e una della maggioranza che estendeva la condanna a tutti i tipi di totalitarismi. Dopo la votazione, il presidente del Senato Ignazio La Russa è stato intercettato da Repubblica e ha fatto alcune osservazioni. Una su tutte: "Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo".

Il testo della Costituzione italiana non fa riferimenti esplicito all'antifascismo, e cita il fascismo solo nelle disposizioni transitorie e finali – anche se in modo netto, quando dice che "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista" e quando nomina a senatori i componenti dell'Assemblea costituente che sono stati in carcere per almeno cinque anni "in seguito a condanna del tribunale speciale fascista per la difesa dello Stato". Secondo l'analisi storica di La Russa, questo è dovuto alla "spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all’Urss".

In generale, La Russa ha detto di "condividere appieno i valori della Resistenza, vista come superamento di una dittatura". Una posizione, quella di opposizione alla dittatura ‘in generale', che al centro delle contestazioni arrivate dalla minoranza in Senato ieri: la mozione del centrodestra sui festeggiamenti del 25 aprile non è stata votata da Pd, Avs, M5s e Terzo polo proprio perché metteva sullo stesso piano tutti i totalitarismi senza dare risalto al ruolo del fascismo in Italia, e viceversa non parlava dell'antifascismo. D'altra parte, la prima mozione sul 25 aprile era stata presentata dalle opposizioni poco dopo il falso storico affermato proprio da La Russa sull'attentato di via Rasella.

La Russa, comunque, ha sottolineato che condivide i valori della Resistenza ma "il problema è che di quei valori si sono appropriati il Pci e poi la sinistra. Questo è un fatto storico. E a questo mi sono sempre opposto". Un problema che per lui ancora esiste, "a leggere alcune posizioni dell’Anpi". La Russa si oppone, ha detto, anche perché "pure la destra, nella sua storia, ha candidato i partigiani".

"Cosa farò il 25 aprile? Metterò d'accordo tutti"

Dopo la caduta del fascismo, molti dei suoi rappresentanti si raccolsero nel neofascista Movimento sociale italiano, guidato da Giorgio Almirante, il partito in cui La Russa ha le sue radici politiche. "Mi permetto di rammentare che ai funerali di Almirante c’era pure il presidente della Repubblica", ha commentato La Russa, chiarendo poi che sulla Resistenza "il fatto che io abbia sposato la svolta di Fiuggi (nel 1995, quando il Msi divenne Alleanza nazionale abbandonando i riferimenti ideologici al fascismo, ndr) parla di me". In più occasioni, poi, il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini definì il fascismo un "male assoluto". Anche se per La Russa "quando lo ha fatto parlava delle leggi razziali".

La Russa ha chiuso evitando di rispondere su una questione piuttosto significativa: cosa farà per il 25 aprile. Il presidente del Senato in passato ha detto di non sapere se parteciperà alle celebrazioni, ma in quanto seconda carica dello Stato ci si aspetta una rappresentanza istituzionale nei festeggiamenti per la Liberazione. Alla domanda sul tema, ha dato una risposta evasiva: "Farò una cosa che metterà d’accordo tutti".

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