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La Russa scherza: “Volevo fare il ministro dello Sport anti-Juve”. È polemica: “Insulta mezza Italia”

Il presidente del Senato rivela di aver chiesto a Meloni di fargli fare il ministro dello Sport, poi scherza: “Per aiutare l’Inter? No per schiacciare la Juve”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Altro che presidente del Senato. Alla seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa avrebbe preferito fare altro durante questa legislatura. A rivelarlo è stato lui stesso durante un evento qualche giorno fa, raccontando di aver chiesto direttamente a Giorgia Meloni di assegnargli un ruolo più vicino a una sua grande passione. "Sono molto contento del mio ruolo – ha sottolineato La Russa – che non ho cercato e Giorgia lo sa. Io volevo fare una cosa molto inferiore ma più divertente". Poi lo storico esponente della destra italiana ha rivelato la conversazione avvenuta con la presidente del Consiglio, probabilmente all'indomani delle elezioni stravinte a settembre 2022: "Lei mi ha chiesto ‘ma tu che vuoi fare?' e io ho detto il ministro dello Sport così mi riposo e mi diverto". La risposta fu chiara: "No ma tu sei pazzo, disse Meloni, lo vuoi fare per aiutare l'Inter". E a quel punto La Russa scoppia a ridere: "No, per schiacciare la Juve. Scherzo, sarei stato imparziale".

Il presidente del Senato ha parlato a lungo della sua passione per l'Inter – di cui è noto tifoso, tra i più accaniti in Parlamento – e ha commentato la partita contro la Juventus di domenica sera, tirando in ballo anche un vecchio episodio mai dimenticato: "Ho visto la partita, ma non a Torino – ha detto La Russa – Ci rubarono uno scudetto e una partita tanti anni fa con il famoso rigore negato a Ronaldo. Me lo sono rivisto, ma com'era possibile non dare rigore in quell'occasione? Non solo, sull'azione che continua ci fu rigore per gli altri. Solo la Juve di allora poteva usufruire di questi vantaggi". Tornando al match di domenica, La Russa ha commentato: "Ieri mi sono sembrati entrambi troppo timorosi, andava forse bene all'Inter perché siamo avanti, andava bene alla Juve perché non voleva perdere. Però un secondo tempo più di coraggio per l'una e per l'altra mi sarebbe piaciuto di più".

"Non sono scaramantico, per cui non c'è una cosa che faccio – ha raccontato ancora il presidente del Senato parlando della sua passione per il calcio – La mia scaramanzia è vedere la partita insieme a mio figlio Lorenzo, perché ci accomuna una passione fuori dall'ordinario per l'Inter ed è bello". E ha assicurato: "So che se sono con mio figlio è difficile che perdiamo".

Nonostante La Russa stesse scherzando, le sue parole sono diventate oggetto di una polemica politica nei giorni scorsi. "Quella interista è una comunità che non si vergogna di avere nel loro albo uno scudetto che non hanno mai vinto e La Russa è il degno rappresentante di quegli interisti faziosi – ha commentato il capogruppo del Pd al Senato e juventino doc, Francesco Boccia – Nonostante quel titolo, loro non sono ancora alla seconda stella mentre noi miriamo alla quarta". Più duro il vicepresidente del Movimento 5 Stelle e deputato, Riccardo Ricciardi: "Per come intendono lo Stato questi signori, non mi avrebbe stupito. Un ministro pro domo sua". E Silvia Fregolent, senatrice di Italia Viva, ha affondato il colpo: "Ha insultato metà degli italiani, alcuni dei quali che lo avranno anche votato. La Russa deve ricordarsi di essere la seconda carica dello Stato e non fare dichiarazioni da bar".

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